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Comunicato Stampa – Coord. dei Comitati per la Salute della Piana di Prato e Pistoia

 

15-12-17 Comunicato Stampa

Incontro CGIL – Comitati su Aeroporto “A. Vespucci” di Firenze Peretola –
Vecchia e Nuova Pista – Decreto Decisorio del Presidente della Repubblica

Ieri pomeriggio siamo stati ricevuti dalla CGIL Toscana per spiegare nel dettaglio la nostra posizione sulla
nuova e vecchia pista.
Gli approfondimenti hanno evidenziato norme e procedure adottate per la nuova VIA per la pista 12/30 in
attesa di Decreto Ministeriale, come pure la situazione del rinvenimento dello “sperduto” Decreto
Decisorio Presidenziale che obbligava, ma ancora obbliga specialmente i soggetti valutatori, dal momento
in cui ne abbiamo contezza – per legge – ad ottemperare verifiche delle prescrizioni a loro attribuite per
competenza.
Per la Nuova Pista abbiamo ribadito che la scelta strategica e lungimirante sarebbe la terza
intercontinentale a Pisa per voli diretti da/per qualsiasi parte del mondo, visto poi che a breve sarà
collaudato ed omologato il nuovo radar di ultima generazione che aumenterà anche la capacità operativa
nonostante l’aeroporto sia Militare e Civile, soluzione che quadruplicherebbe anche i posti di lavori, di fatto
con un investimento di 1/5 rispetto al Nuovo Aeroporto di Firenze.
In riferimento poi al ballo delle cifre lette sui media in questi giorni, abbiamo informato CGIL che lo Studio
SIA presentato il 24/3/2015 da ENAC-Toscana Aeroporti parlava di 365Milioni di Euro, al netto di ribassi
d’asta, ma escluso l’ IVA, gli espropri dei terreni, la caratterizzazione e bonifica delle terre, per un areale di
240ha. Con il parere 2235 abbiamo poi preso atto che l’aerea di intervento è più che raddoppiata 510ha, ai
quali vanno aggiunti oltre espropri e bonifiche anche tutti i costi delle opere idrauliche, elettrodotti,
gasdotti, autostrada vasche di laminazione fisse e dinamiche, spostamento stazione carburanti A/11 Art. 6
Aziende a rischio rilevante Seveso III, a fronte del quale i nostri tecnici in via conservativa-cautelativa
stimano costi oltre 700M di Euro.
Il che fa dedurre come questa opera non abbia la sostenibilità ambientale-economico-finanziaria.
Tornando al Decreto Decisorio Presidenziale abbiamo comunicato a CGIL che dal 21/11/2017 a nostro
avviso tutti i soggetti preposti sono obbligati per legge alle verifiche, ed in mancanza di adempimenti
DEVONO IMMEDIATAMENTE PROVVEDERE AD EMANARE PROVVEDIMENTI CHE RIDUCANO IL
FLUSSO DEI VOLI-PASSEGGERI A CAUSA DELLE MANCATE COMPENSAZIONI AMBIENTALI.
Le motivazioni di tutto quello che accade non sta a noi verificarle ma come abbiamo spiegato bene a CGIL,
questa nuova situazione potrebbe comportare anche una riduzione occupazionale, d’altra parte ADF
poteva nel 2003 scegliere una strada diversa e procedere con l’allungamento della pista attuale.
La stessa ADF oggi Toscana Aeroporti a nostro avviso con obbligo immediato di ottemperanza visto i
principi di diritto comunitario “ chi inquina paga” visto che potrebbe essere senza le dovute autorizzazioni,
avendo pubblicamente detto di NON aver mai attivato il Decreto di VIA 0676/2003 dovrebbe
immediatamente ridurre il flusso dei voli, visto che non è stata autorizzata in altra maniera per quanto di
nostra conoscenza ad aumentare il flusso dei passeggeri ed il relativo inquinamento senza ulteriori misure
mitigative.
Abbiamo infatti informato CGIL che lo sviluppo aeroportuale non si è affatto fermato come dimostrano le
sottostanti evidenze che contraddicono quando dichiarato da ENAC e Toscana Aeroporti con
implementazione della portanza pista per aeromobili (A319), ampliamento del loop testata pista 23, tutte
azioni che hanno portato all’aumento del traffico certificato anche da Assaeroporti, 30.860 movimenti aerei
registrati nello scalo fiorentino nell’anno 2003, rispetto ai 32.018 movimenti del 2010 e ai 35.645 movimenti
del 2016 che altrimenti in assenza di validità del Decreto di VIA 0676/2003 che si dice di non aver mai
attivato, NON avrebbero avuto per quanto di nostra conoscenza le necessarie autorizzazioni per gestire
tale volume di movimenti.
La dimostrazione è molto semplice, se la pista fosse stata allungata di 250 metri per ogni testata come
“imposto” dal Decreto VIA 0676/2003 gli A319 avrebbero potuto operare a pieno carico, anche su rotte
media (Dubai/Abu Dhabi) avendo l’ A319, ben 1000 Km in più di autonomia rispetto a tutti gli altri
aeromobili e di fatto avendo anche minor problemi di dirottamenti a causa dei venti di coda, che dal
giornale aeroportuale risultano essere solamente l’ 1,9% del totale movimenti.
Perciò abbiamo chiarito a CGIL anche del contesto normativo ai sensi del quale ENAC a nostro avviso non
può dichiarare: “”Si evidenzia che l’aeroporto di Firenze è attualmente certificato in accordo alla
normativa nazionale costituita dal Regolamento ENAC per la certificazione e l’esercizio degli aeroporti; con
tale certificazione viene attestata la rispondenza ai requisiti nazionali e internazionali applicabili in materia
di sicurezza individuati dall’Ente.”” essendo ENAC ente pubblico economico, mero Regolatore, di
conseguenza soggetto subalterno e sottostante alla Commissione di Ministeriale Nazionale di VIA ed
allo stesso Consiglio di Stato, gli è fatto obbligo solo di rispettare e far rispettare le sentenze.
Non certo per mera citazione abbiamo fatto presente che le Sentenze del Consiglio di Stato 1360/1361-2016
favorevoli all’Ente Regolatore una che ha addirittura vietato la costruzione del Nuovo Stadio di Cagliari,
ENAC le recepisce perché favorevoli , mentre quelle NON favorevoli forse le disconosce deducendo
quindi dal nostro punto di vista una differenza valutativo-comportamentale.
Ci rimane poi difficile pensare come la Regione Toscana che con parere espresso dalla stessa con
prot.108/2571/09-02-01 del 16/04/2003 è stata chiamata in causa da ADF, che ha considerato tale parere
lesivo degli propri legittimi interessi di parte ADF, acquisito dalla Regione in data 04 Marzo 2004 Sez. 127
con protocollo 2044/06.07.02, che alla Regione non sia stato notificato un Decreto Decisorio Presidenziale
quando la sessa era stata chiamata in causa proprio dal Ricorrente.
Abbiamo quindi ribadito a CGIL che da quando ne hanno avuto contezza (21.11.17.. se non prima) i
soggetti preposti devono fare rispettare le prescrizioni specialmente per i soggetti istituzionali
verificatori Regione e Arpat in primis. Il previsto cambio di orientamento pista non “DEROGA” ed
esclude l’obbligo delle prescrizioni-ottemperanze sulla sicurezza e sull’ambiente almeno fino a quando
l’attuale pista non sarà dismessa, in rispetto e salvaguardia dell’ambiente, per cui sarebbe OBBLIGO a
nostro avviso riportare il flusso dei Movimenti e tipologia aeromobili ex Ante Decreto di VIA
0676/2003 ovvero al massimo 1,5 Milioni di passeggeri anno.
Coordinamento Comitati per la Salute della Piana di Prato e Pistoia

Comunicato Stampa 05/12/2017

Aeroporto : il quadro prescrittivo è lo stesso di un anno fa

Agli organi di Stampa

Prendiamo atto di quanto pubblicato sul sito del Ministero circa la conclusione dell’Iter di Valutazione di Impatto Ambientale sul Nuovo Aeroporto di Firenze.
Dopo un anno, i due Ministri (Ambiente e Beni Culturali) si ritrovano esattamente allo stesso punto, ovvero al parere 2235 del 2/12/16, che naturalmente NON era piaciuto al Proponente, tanto da far posporre il Decreto di VIA per un anno con l’intento di ridurre il quadro prescrittivo tramite un supplemento di VIA confezionato ad arte con l’improprio recepimento della NUOVA Direttiva VIA UE 52/2014 tanto da far insorgere diverse Regioni (ricorsi alla corte costituzionale) e tante associazioni (incluso le nostre) con ricorsi e petizioni al Parlamento UE.
L’obbiettivo di ammorbidire le prescrizioni è miseramente fallito visto che nella nota apparsa sul sito del ministero si riconfermano “ integralmente l’intero quadro prescrittivo e ritenendo le informazioni fornite successivamente dal Proponente non rilevanti e comunque tali da non variare il giudizio di compatibilità già espresso.”
Se i Ministri emetteranno il Decreto di VIA  come abbiamo sempre dichiarato, verificheremo ed eventualmente lo impugneremo nelle dovute sedi.
 
Nel frattempo però abbiamo preso atto che sulla pista attuale 05/23 non sono state verificate le prescrizioni del Decreto di VIA Ministeriale 0676/2003, “obbligatorie” dopo il “rinvenimento” del Decreto Decisorio del Presidente della Repubblica.
 
Dal nostro punto di vista l’attuale aeroporto/pista non sarebbe a norma di legge, per questo abbiamo richiesto da diversi giorni agli organi competenti, Ministero dell’Ambiente in primis, di farci sapere a fronte di quale legge, prassi consolidata e/o autorizzazione oltre a diversi dubbi tecnico-infrastrutturali sollevati, come un aeroporto può arrivare ad una gestione di un traffico aeroportuale di 2,5 milioni di passeggeri “declinando” gli adempimenti del Decreto di VIA 0676/2003 per ammissione dello stesso proponente/gestore.
 
Non ci sarebbero altri atti per quanto di nostra conoscenza, che autorizzino il gestore per arrivare a questo tipo di sviluppo aeroportuale, se non tramite tale Decreto 0676, da cui poi ne deriverebbe l’obbligo TOTALE delle “prescrizioni” e delle relative verifiche di ottemperanza.
 
Attendiamo perciò risposte precise, puntuali e veloci, dai soggetti deputati agli obblighi di verifica e controllo fra cui anche la Regione ed Arpat.
Coordinamento Comitati per la Salute della Piana di Prato e Pistoia
www.pianasana.org

LE ASSOCIAZIONI E COMITATI protestano con l’UNESCO con richiesta audizione o cambiamento parere

Lettera all’Unesco:

22-11-17 Unesco WHC Compliant 

#1) ref7763_Ack to NGO_Petition_29.01.2015 

#2) Letter to Mrs Mechtild Rössler 

#3) 19-02-16 Letter to Irina Bokova 

#4) Fleet mix Regione-Arpat 

#5) Fleet mix Regione-Arpat con relazione 

#6) Decreto Decisorio Presidente Repubblica  

 

Coordinamento Comitati per la Salute della Piana di Prato e Pistoia – Prato 

Italia Nostra Toscana – Florence                                                                            WWF Toscana – Florence                                                                             Legambiente Toscana – Florence                                                             Medicina Democratica Onlus – Milan                                       Associazione Forum Ambientalista – Rome                         Associazione VAS, Vita Ambiente e Salute Onlus – Prato                             jointly domiciled to:

Coordinamento dei Comitati per la Salute della Piana di Prato e Pistoia Via G. Rodari, 14/16 Loc. Paperino –  59100 Prato (Po)Em@il :  ccsp.po.pt@gmail.com  & Certified Em@il:  ccsp.po.pt@pec.it

Il testo ufficiale in Inglese è nel primo allegato

 

Florence, Rome, Milan, Prato;  November  22th 2017

“Una grave mistificazione della realtà. E per di più, a richiesta.”

Non possiamo che chiamarlo così il report della missione Unesco World Heritage Centre capitanata dalla sig.ra  Isabelle Anatole-Gabriel e dal sig. Paul Drury di ICOMOS International, che durante la visita a Firenze hanno fatto un “endorsement” a gentile richiesta, con tante associazioni a livello Nazionale e Regionale sapientemente escluse dal confronto.

Stride infatti che alcuni Comitati ed Associazioni molto attivi in special modo sulla “questione aeroporto”, siano stati esclusi dalle audizioni, visto che avevano già prodotto esposti al precedente Direttore del World Heritage Center Sig. Kinshore Rao  (come da corrispondenze allegate #1/#2/#3) e che avevano già incontrato anche il Professor Maurizio Di Stefano della Icomos Italia di Napoli, consegnando un pesante faldone di criticità, inviato in copia anche al W.H.C.  La loro audizione è stata forse ritenuta troppo pericolosa, se non addirittura deleteria visto che gli stessi Comitati ed Associazioni hanno messo in scacco la Regione vincendo il Ricorso al TAR sulla Variante al Piano di Indirizzo Territoriale (PIT).

D’altra parte la citazione del Report ““La proposta attuale (figure 1 e 2) è quella di una pista sostitutiva dell’attuale di 2,4 km allineata est-ovest lungo la valle dell’Arno, con gli aerei che decollano verso ovest e atterrano da ovest, lontano dal centro storico ed evitando le aree residenziali circostanti e con un nuovo terminal a sud. Il percorso per la “riattaccata” (0,1 – 0,4% dei voli) passerebbe a nord del centro storico, lungo le pendici delle colline.”” …… è un banale copia- incolla di quanto scritto nello Studio di Impatto Ambientale di ENAC/TA, che ha ricevuto ben 142 prescrizioni dalla Commissione Nazionale di valutazione VIA (Parere 2235)

Gli stessi tecnici aeronautici ai quali ADF aveva commissionato uno studio (Ing. Umberto Corvari) hanno dichiarato che “cambiando l’orientamento della pista …. i problemi dei dirottamenti rimarranno come oggi, quindi stessa capacità operativa…se non verrà sorvolata la città di Firenze”.

I numeri dichiarati dall’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Toscana (ARPAT) e dalla stessa Regione Toscana nel procedimento Variante PIT , nelle fleet mix qui allegate (#4/#5) a tutti i documenti ufficiali attestano un sorvolo della città fra il 14% ed il 16%, ed in alternativa la cancellazione e/o dirottamento dei voli; ciò detto non si comprende come mai Isabelle Anatole-Gabriel e Paul Drury non abbiamo voluto considerare il contenuto di tale documentazione, facendo così presupporre una grave palese negligenza nella trattazione della materia.

Anche il testo sui dirottamenti, non prende atto che solo 1,9% dei dirottamenti è ascrivibile al problema venti di coda e quindi tali dirottamenti rientrano ampiamente nelle tolleranze prescritte dall’ICAO.

Non doveva poi essere sottovalutato che sui collegamenti (Scandinavia,  Russia, Medio Oriente) l’attuale aereo AB 319, che già opera su Firenze, ha un range di autonomia di ben 1000 Km in più degli aeromobili di “Classe C” che si vorrebbero fare operare sulla nuova pista;  quindi i collegamenti sulle destinazioni citate sono già possibili da subito, a maggior ragione se venissero messe in atto le prescrizioni derivanti dal Decreto di VIA 0676/2003.

Furbescamente viene fatta passare semplicemente come nuova pista quando invece si aumenta la categoria a “Classe a 4 D/E , rispetto all’attuale 3/C “ e quindi con aeromobili ben più grandi di categoria “D/E”, che arriveranno solo una volta ottenuto i dovuti “via libera” e calmate le acque.!

Se tale missione avesse avuto il reale obiettivo di verificare la sussistenza dei presupposti di tutela paesaggistica, avrebbe dovuto chiedere come mai  in merito alla attuale pista 05/23 non vengono effettuate le “ottemperanze” delle prescrizioni impartite con il sopra citato Decreto di VIA, prescrizioni resesi necessarie al fine di assicurare un minor impatto ambientale della infrastruttura, la protezione delle aree SIC,  una migliore gestione delle “buffer zone” per una visualità ottimale (OUV), con abbattimento  del rumore e miglior gestione del flusso di aeromobili. Obblighi previsti anche dal “Decreto Decisorio del Presidente della Repubblica” all’attenzione del  Ministero dell’Ambiente dal 5 Giugno 2012, (#6) e da allora mai reso pubblico fino a ieri 21/11/17, e mai attuato e/o fatto attuare nonostante i tecnici del Comune di Firenze crediamo facciano parte della Commissione Aeroportuale di Peretola.

Per tale ragioni consideriamo il report della missione Unesco del World Heritage Centre a Firenze, al punto 3.2 una palese intromissione NON tecnica, superficiale, non corretta, tecnicamente non veritiera, purtroppo da interpretare  come  un deprecabile “endorsement” politico, senza alcun valore tecnico-scientifico a supporto di quelle tesi.

Chiediamo quindi ai soggetti in indirizzo del WHC Committee di ritirare ufficialmente quanto dichiarato al 3.2 del Report, oppure, in alternativa, garantire la riapertura dell’istruttoria ampliando il quadro delle conoscenze tecnico-scientifiche attraverso gli apporti che potranno essere forniti dai portatori di interessi della collettività non auditi precedentemente.

Ci rendiamo fin da ora anche disponibili alla partecipazione ad un  contraddittorio tecnico approfondito sulla questione aeroportuale di Firenze, che consenta alla Commissione di conoscere le diverse opinioni su quanto in oggetto e di esprimersi con la dovuta autonomia e terzietà.

Ecco perchè Nuovo Aeroporto, Nuova Mercafir e Nuovo Stadio non si possono costruire.!

Il puzzle autorizzativo per questo quadrante di territorio è una cosa unica ed aberrante, i famelici appetiti coinvolti, la volontà di voler metterci tutto offusca la mente di chi dovrebbe controllare, tanto che si arriva a ” Garantire” (solo verbalmente) progetti senza valutare che questi ultimi, impediscono di autorizzarne altri limitrofi, ai quali si vorrebbe tuttavia dare attuazione,  ovvero il classico “cane che si morde la coda”!

Perciò Mercoledì 21 Giugno avevamo indetto una Conferenza Stampa per informare sullo stato dell’arte circa i 3 progetti della città di Firenze, Nuovo Aeroporto, Nuovo Mercafir, Nuovo Stadio e Cittadella, purtroppo abbiamo dovuto prendere atto che solo una testata si è presentata, le altre e ci riferiamo a quelle di importanza Regionale, non hanno ritenuto così importante la questione, …oppure avevano il timore di ascoltare la parola “requiem” su queste infrastrutture, e di doverlo poi comunicare ai propri lettori.

Nonostante i media siano sempre ossessivamente alla ricerca della notizia, salvo poi decidere discrezionalmente quale possa essere il comunicato importante da far passare, se quello dei cittadini che puntualmente mettono in piazza con dovizia di particolari tesi corredate da atti, oppure quello di soggetti politici che danno per buoni progetti senza le necessarie autorizzazioni e di cui il giornalista non vuole e/o gli viene imposto di non approfondire.  Allora ci domandiamo se questa è stampa libera, oppure stampa che per interesse cerca di veicolare in questo caso l’ignaro lettore verso tesi prive di fondamento e sostanza.

E qui ci viene in aiuto un personaggio che molti di noi non condividono come modi e pensiero, ma che qualche volta NON ha paura di dire la sua verità cosi che ognuno possa valutare senza condizionamenti.

http://www.liberoquotidiano.it/news/editoriali/12417328/attentato-alla-liberta-d-opinione–zittita-radio-maria-.html

Ed allora ci domandiamo “NON era una Notizia” informare i propri lettori che per il Nuovo Aeroporto, il parere di VIA 2235 rimane invariato  nonostante i 2 tentativi fatti da ENAC per averne una revisione meno pesante da parte della Commissione di VIA, che il Ministro, se e quando vorrà,  dovrà allegare queste prescrizioni come parere tecnico al Decreto di VIA??

“Non era una Notizia” che tale parere dispone con le prescrizioni 3/4/46 che i Piani di Rischio ed Analisi Bird Strikes dovranno essere approvati da soggetto pubblico terzo, e che essendo ENAC il massimo esperto Italiano, di fatto l’approvazione non può che essere redatta dall’ICAO (aerodromes layout desk)  e/o in subordine l’EASA, visto che pure l’Università di Firenze il 7 Novembre 2015 comunicava alla Commissione di VIA il “pericolo di catastrofe aerea” ??

“Non era una Notizia”  che il Ministro Graziano Del Rio evitando una magra figura a livello internazionale, preso atto delle prescrizioni e delle innumerevoli documentazioni e denunce  tecniche ricevute, in qualità di soggetto “Controllore di ENAC” come previsto dal DL 250/1997 dovrebbe imporre all’ ENAC il RITIRO del Masterplan e del procedimento VIA per il Nuovo Aeroporto di Firenze, come già avvenuto per il Masterplan di Treviso, evitando così inqualificabili ….bocciature internazionali?

“Non era una Notizia”  il fatto che la Nuova Mercafir, prevista a Castello collide con i Piani di Rischio della pista attuale 05/23 (non ancora approvati) quindi “area commerciale”  ad elevato affollamento  (giornalmente 4000 persone) ricadente nelle zone di tutela B & C perciò in contrasto con quanto disposto dall’Art. 715 del Codice di Navigazione e delle Sentenze del Consiglio di Stato, e che nessuno in questa fase può “garantire” meno che meno il Sindaco Nardella il quale non ha atti ufficiali per poterlo asserire, e che non fornisce le documentazioni nonostante le richieste di accesso agli atti ??

“Non era una Notizia”  che il Nuovo Stadio, collide con i Piani di Rischio della 12/30 quindi “area/sportivo  commerciale”  ad elevato affollamento  ricadente nelle zone di tutela B & C & D perciò in contrasto con quanto disposto dall’Art. 715 del Codice di Navigazione e delle Sentenze del Consiglio di Stato. Da notare che in questo caso Nardella non ha neppure sottoposto ad approvazione il Piano di Rischio ed in base alle prescrizioni 3/4/46 dovrà obbligatoriamente sottoporre il Piano direttamente all’approvazione dell’ ICAO ??

Perché la stampa non chiede conto di queste presunte “garanzie” pretendendo di avere gli atti che  permettono di fare tali asserzioni ??

Ma soprattutto “Non era una Notizia”  che il Sindaco Nardella abbia preteso ed ottenuto una versione di una lettera da inviare al Ministro Galletti che praticamente non dice assolutamente nulla, mentre la precedente chiedeva il testo del Parere 2235, parere che si è tentato fino all’ultimo di tenere nascosto per cercare di renderlo meno pesante per ENAC . Non era una Notizia questa ??

Ovvero la prova provata secondo il nostro punto di vista, che a Nardella interessa più la tutela del privato rispetto alla Sicurezza della Cittadinanza, altrimenti quale motivazione potrebbe essere addotta per la revisione della prima lettera da spedire a Galletti,…..visto che tutti hanno il Parere 2235 a cominciare dalla Regione Toscana ?? Magari sarebbe anche il caso di chiedere copia a Nardella di questa prima lettera !!

Allora ci domandiamo se possa esistere una “censura” generalizzata dei grandi media regionali con l’obbligo di NON informare i propri lettori perché la politica oggi è in evidente difficoltà ?? Le denunce fatte sono cosi cogenti e precise che non c’è possibilità di replica ed allora meglio TACERE per non creare problemi ??

Eppure ricordiamo paginate intere sui media di soggetti politici importanti, imprenditoriali, di associazioni, di ordini professionali costituiti. Costoro non hanno più nulla da dire e/o controbattere ?? Oppure esiste un input per far abbassare i toni, non far circolare, non scrivere più, di “raffreddare” o meglio silenziare le tematiche nonostante soggetti politici di alto rango inizino a fare dei distinguo, ma anche questi concetti e posizioni  “fatti passare inosservati” dalla stampa locale!!

CCSP Giubbe Rosse – Generale Giubbe Rosse – Arch. Zita giubbe rosse

 

La Mercafir, lo Stadio , l’Aeroporto e le divergenze parallele

La Mercafir, lo Stadio, l’Aeroporto e le divergenze parallele
La possibilità di realizzare a Firenze, attraverso un’articolata triangolazione,Mercafir, stadio ed aeroporto è tuttora argomento di riflessione, ma più che altro, è opportuno ricordare, è obiettivo prioritario nell’agenda di governo del Sindaco PD Dario Nardella, al quale, anche su questi temi, passò il testimone Renzi prima di
andare a Roma a curare i mali del paese.
Che sul discusso rapporto territoriale tra queste tre grandi opere si siano spesso pronunciati i Comitati contrari (quelli che per alcuni sono i sostenitori del no sempre e a qualsiasi cosa) non fa più notizia, visto anche l’intenso battage denigratorio di certa stampa “allineata”, sistematicamente intenta a screditare le ragioni dei contrari.
Fanno invece notizia le seguenti affermazioni uscite ieri sul sito violanews.com: “… In comune ci si aspetta che la Mercafir la costruisca la Fiorentina, invece è un compito dell’amministrazione comunale. …. Siccome non possiamo prendere in giro i tifosi, di stadio ne riparleremo quando verrà costruita la nuova Mercafir a Castello.”
Quello che più sorprende è che queste dichiarazioni siano a firma di Eugenio Giani,
Presidente PD del Consiglio regionale, notoriamente legato agli ambienti sportivi che costituiscono – da oltre trent’anni – il suo bacino di voti.
Che Giani non abbia alcuna intenzione di mettersi contro i propri elettori è del tutto evidente, come è evidente che queste uscite ad effetto siano le prime “defezioni” di peso, i primi “distinguo” inequivocabili rispetto alle incrollabili certezze di Nardella e
del suo entourage.
La cosa che più meraviglia (ma poi, per come vanno le cose a livello nazionale, forse nemmeno più di tanto) è che ora la contrapposizione è tutta dentro il partito democratico, e la conferma viene anche dalle dichiarazioni del Sindaco PD di Prato e dal segretario provinciale PD sempre di Prato, che hanno preso le prime timide distanze dal progetto del nuovo aeroporto di Firenze, visti i contenuti delle 142
prescrizioni del Parere di VIA.
Mi viene da pensare che probabilmente non è finita, e che forse, per pura convenienza, ad abbandonare il carro del vincitore (che si diceva carico di doni per i
fiorentini) prima che esso vada a sbattere contro il muro di superficialità con cui l’argomento è stato trattato in questi anni, saranno in parecchi, anche tra quelli che su queste opere hanno firmato atti di rilevanza pianificatoria di livello regionale.
Siccome mi sembra che dalle “convergenze parallele” di Aldo Moro a Firenze nel congresso della DC del 1959, si sia passati alle “divergenze parallele” di Eugenio Giani su una rivista per tifosi della “viola” nel 2017, mi viene da sottolineare che per
descrivere l’evoluzione della nostra classe politica negli ultimi cinquant’anni, ci si potrebbe appellare al famoso adagio: chi va per questi mari, questi pesci piglia.
Sia però chiaro che, per giustizia, l’eventuale fallimento di un obiettivo quale quello di realizzare la Mercafir in coordinamento con lo stadio e l’aeroporto, obiettivo da tutti definito strategico, dovrà avere paternità, così come dovranno comparire i
nomi di tutti coloro che avranno avuto il merito di studiare, approfondire, segnalare e denunciare le carenze, le storture, le imprecisioni e le sottovalutazioni che hanno accompagnato il percorso amministrativo avviato per queste opere.
Di tutto questo, se vorrà riacquistare un minimo di credibilità, la stampa dovrà farsene carico.
Arch. Fabio Zita

AEROPORTO

Dal blog della “Rete dei comitati per la difesa del territorio”

Sono 142 i paletti messi dalla Via. Ecco i principali

Il parere favorevole della commissione tecnica Via impone ad Enac 62 condizioni divise in altre 80 sottoprescrizioni. Oltre al rischio incidenti viene chiesta un’indagine di terzi anche sul bird strike. Su www.notiziediprato.it

Sono davvero tante le prescrizioni che la commissione tecnica Via ha condizionato al parere positivo sul progetto del nuovo aeroporto di Peretola. Per la precisione 62, molte delle quali suddivise in sotto prescrizioni, 80 in tutto, per un totale di 142 obblighi che Enac, ente proponente, dovrà rispettare se vorrà realizzare quel progetto.Come è noto, nonostante il parere risalga al 2 dicembre scorso, non è ancora stato emesso il decreto di Via e non sono stati resi pubblici né il parere né le prescrizioni. Notizie di Prato, che già negli scorsi mesi ha dato qualche importante anticipazione, ha ora letto in anteprima le 216 pagine di parere tecnico e la valanga di condizioni poste per dare il via libera alla nuova pista di Peretola. Le riportiamo in sintesi semplificando i tecnicismi. Intanto va specificato che le prescrizioni sono suddivise nelle 4 fasi in cui è programmata l’opera: la 1, entro 14 mesi; la 2, entro 3 mesi; la 3, entro il 2023 e la 4 entro il 2029.
Il lungo elenco di ‘doveri’ inizia con la costituzione di un osservatorio ambientale che dovrà armonizzare l’intervento nel contesto in cui si inserisce, verificare l’attuazione delle compensazioni ambientali e minimizzare la sovrapposizione degli impatti di altre opere vicine, in particolare sul l’atmosfera. L’organismo sarà composto dal Mattm, dal Mibact, dal Mit, dalla Regione, da Arpa, dai Comuni di Firenze, Sesto e Campi, da Enac e da Toscana Aeroporti. L’opera dovrà dotarsi di un sistema di gestione ambientale certificato Iso 14001 è registrato Emas. Le prescrizioni 3 e 4 sono state già anticipate da Notizie di Prato (LEGGI) e sono forse le più pesanti per Enac che infatti ha richiesto alla commissione una sorta di ulteriore chiarimento che i comitati contrari al progetto definiscono illegittimo perchè Enac, per ottenere un nuovo pronunciamento, avrebbe dovuto ritirare e ripresentare nuovamente il progetto.
Tali obblighi coinvolgono Prato da vicino perché riguardano il rischio di incidente aereo su cui è necessario uno studio redatto da un soggetto terzo pubblico con esperienza. In tale piano dovrà essere evidenziata la presenza di stabilimenti classificati dalla Direttiva Seveso ad alto rischio di incidente rilevante. C’è la Toscochimica al Macrolotto 2 che si trova proprio sulla rotta di atterraggio (e di decollo) della nuova pista. Sono previsti particolari piani d’intervento durante il cantiere in caso di emergenza ambientale e piste ciclabili di connessione tra Sesto e Osmannoro.Altro capitolo ‘delicato’ è quello delle rocce e terre di scavo. La prescrizioni è la 8 divisa in 5 sotto classi. La quantità di terra da muovere è enorme, 3milioni di mc. È condizione necessaria presentare al Mattm, prima dell’avvio dei lavori, un’accurata descrizione dei cantieri specificando la compresenza di altri cantieri per opere diverse nelle vicinanze, la relazione e il piano ambientale di cantierizzazione e la relazione su terre, rocce di scavo e altro materiale. Numerose le prescrizioni sul fronte atmosfera,dalla 11 alla 16 con più sotto classi. Viene richiesto un costante monitoraggio in ogni fase e stagione con centraline, fisse o mobili. Dovrà essere adottato un protocollo operativo con la Regione per individuare azioni da attuare per ridurre le emissioni di inquinanti e predisporre una gerarchia di interventi urgenti in caso di dati allarmanti. Nel caso previste anche limitazioni all’attività aeroportuale fino al rientro nei limiti. Impostazione simile anche per il contrasto al rumore a cui sono dedicate una decina di prescrizioni con numerose sotto classi. Delicatissimo l’assetto idrogeologico analizzato dalla 28esima alla 35esima prescrizione con una valanga di sub a conferma dell’estrema fragilità del quadro. Principe dei problemi è lo spostamento del Fosso Reale per fare spazio alla pista che comporta un effetto domino sulle altre aree, anche a pericolosità idraulica elevata. Da specificare quindi termini e mitigazioni della deviazione del corso d’acqua che dovrebbe passare sotto la A11 e su cui il Genio civile di Bacino Arno Toscana Centro ha richiesto più di un chiarimento. Tale progettazione dovrà essere sottoposta ad approvazione prima dell’inizio dei lavori. Da definire anche lo spostamento degli specchi d’acqua che interferiscono con l’intervento tra cui il lago di Peretola, le casse di laminazione e le vasche di compenso per la sicurezza idraulica di tutta l’area. La presenza dei laghetti delle oasi faunistiche è direttamente collegata alla prescrizione numero 46 sul bird strike. Nella zona infatti sono presenti numerosi specie, soprattutto di volatili. Il rischio incidente è quindi altissimo. Per questo i tecnici Via ‘sollevano’nuovamente Enac dal compito e chiedono l’analisi del rischio a un soggetto terzo indipendente, proprio come fatto per il rischio incidente rilevante-direttiva Seveso. Tale documentazione è propedeutica all’inizio della fase 1. La flora e la fauna della zona che sarà oggetto del nuovo aeroporto, sono tutelate da moltissime prescrizioni con misure di compensazione nelle 4 aree: Il Piano, Il Prataccio, Santa Croce e Mollaia che dovranno avere i requisiti richiesti per diventare nuove aree Sic. Infine i tecnici del ministero investono arpat e Enac di tenerli costantemente aggiornati su monitoraggi e sui provvedimenti da adottare prima, dopo e durante l’opera.
Le prescrizioni sono tante e tali che per qualcuno rappresentano una bocciatura dell’opera nascosta da un parere positivo. Che sia forse per questo che a sei mesi dalla sua deliberazione, il ministero non ha ancora rilasciato il decreto di Via?