Il Presidente dell’Enac , la Regione e il TAV a Firenze

COMUNICATO STAMPA – Sconcerto per i comunicati stampa della Regione Toscana dopo l’audizione in Quarta Commissione del Presidente dell’ANAC Raffaele Cantone

Corteo NOTAV Maggio 2014

Firenze, 25 febbraio 2016Il Comitato NO Tunnel TAV di Firenze ha letto con sconcerto i comunicati stampa emessi dalla Regione Toscana dopo l’audizione in Quarta Commissione del Presidente dell’ANAC Raffaele Cantone; pare che il magistrato abbia parlato di tutto fuorché di TAV.
Al contrario le testimonianze di chi ha partecipato dicono che Cantone ha ribadito alcune critiche radicali che gli oppositori a questa opera avevano fatto da tempo:

  • che la figura del General Contractor è criminogena; questa è al centro delle modalità dell’assegnazione dei lavori della linea TAV fiorentina, ha prodotto due inchieste che la maggioranza in Regione sembra voler rimuovere dalla memoria
  • che le “grandi incompiute” in Italia dipendono proprio dagli errori fatti in fase autorizzativa e progettuale, cosa di cui il Passante fiorentino è esempio magistrale
  • che la VIA (valutazione di impatto ambientale) sul progetto andrebbe rifatta, cosa che i comitati dicono da innumerevoli anni
  • che è totalmente mancato un processo partecipativo per la scelta di questo progetto, imposto alla cittadinanza e in seguito tenuto in semiclandestinità per quasi un decennio
  • che, sempre secondo Cantone, le terre di scavo prodotte dalla fresa sono “inequivocabilmente rifiuti”. Questo particolare stride sinistramente con le dichiarazioni dell’AD di RFI Maurizio Gentile che parla di prossimo pronunciamento favorevole del Ministero dei Beni Ambientali; forse le maglie allargate dallo Sblocca Italia trasformeranno i rifiuti in caramelle?
  • che la Corte dei Conti avrebbe avviato una inchiesta per danno erariale a seguito dell’aumento vertiginoso dei costi

Su questi argomenti la Regione tace accuratamente e si nasconde dietro un accordo con l’ANAC che ha più elementi propagandistici che di sostanza se, contemporaneamente, non si ha il coraggio per intervenire sulla cancrena rappresentata da opere come il Passante TAV.
Il Comitato stigmatizza anche la segretezza con cui vengono svolte queste audizioni; non solo non è stato possibile partecipare alla seduta, ma non è stato nemmeno concesso lo streaming video. Chi interessato dovrà attendere settimane che la trascrizione della seduta sia pronta. Queste ultime forse sono cose minime, ma inequivocabile segno di poca trasparenza, di poco rispetto per chi intende partecipare alla vita politica, probabilmente di timore che possano emergere particolari imbarazzanti per questa maggioranza così imbarazzata da megaprogetti così malfatti e contestati nonché da comportamenti quali quelli che portarono alla rimozione del dirigente regionale Fabio Zita.
Insomma pare che il Governo della Regione voglia procedere a testa bassa, ad occhi chiusi, ad orecchie tappate su questo indecente progetto.
Una bella prospettiva.

Comitato No Tunnel TAV Firenze
338 3092948

Referendum congiunto con la sanità per abrogare la Legge Regionale 46/2013 sulla “Partecipazione”

REFERENDUM CONGIUNTO CON LA SANITA’ PER ABROGARE LA LEGGE 46/2013 SULLA PARTECIPAZIONE
Una Bufala Precostituita ad arte per veicolare i consensi “certi” per le opere imposte dall’Alto Infatti gli art. 118 e 120 della Carta Costituzionale prevedono partecipazione e Sussidiarietà….che Rossi nel progetto più importante dall’entrata in vigore della legge NON HA VOLUTO APPLICARE per paura di doversi rimangiare la VARIANTE AL PIT .

Qui il  pensiero di Paolo Sanesi che ha ben studiato il problema .

“Per parlare di partecipazione dobbiamo partire dal concetto di democrazia. Come ho avuto modo di far osservare in moltissime occasioni la democrazia dei padri costituenti si è progressivamente trasformata in qualcosa di molto diverso. Come faceva osservare Norberto Bobbio i principi di uguaglianza, sovranità e rappresentanza, hanno perso via via consistenza, affiancati da una trasformazione antropologica della classe politica che più che ai propri deleganti risponde a logiche di partito e a potentati economici. L’orizzonte “territorio” o “bene comune” o “incremento di capitale sociale” non fa più parte del pensiero politico che si nutre di visioni utilitaristiche/materialistiche dove la spinta etico/morale si perde nelle maglie della conservazione potere.
In questo scenario, dove il cittadino dopo la croce sulla scheda elettorale annulla con il simbolo anche la propria individualità, l’unico istituto che può restituire, in parte, la dignità di abitante dei luoghi è la “Partecipazione”.
Per questo, in una realtà politica dove i cittadini non hanno più organi di controllo, organi di garanzia e rapporti con i propri delegati, occorrono istituti partecipativi in grado di ri-avvicinare i cittadini al governo dei territori. Occorrono strumenti normativi capaci di far interloquire il cittadino con la politica, con la garanzia di vedere le proprie visioni ascoltate e valutate.
La prima cosa che dovremmo chiedere è l’abrogazione delle LR. 46/2013 ed una nuova Legge in grado di recepire l’importanza dell’ascolto dei cittadini. La LR della Toscana in realtà nasceva per normalizzare il dissenso sempre più manifesto su varie tematiche e l’apertura di vertenze sempre più accese di fronte a scempi programmati sul territorio. Successivamente, una volta adottata, è diventata uno strumento per acquisire consenso, ostentando apertura al confronto e all’ascolto ma negli esiti finali rispondendo alla massima “after extensive consultation we’ll be doing as we please” (dopo larghe consultazioni facciamo come ci pare).
Dobbiamo essere tutti consapevoli della necessità di nuovi istituti di garanzia, quale quello della “Partecipazione”, di fronte ad una degenerazione sistemica del potere politico che, fatta salva la corruzione, agisce in maniera assolutamente autoreferenziale.
Questo deve essere un obiettivo comune in grado di creare una comunità d’intenti ed una cittadinanza responsabile. Occorre inoltre monitorare con attenzione ogni percorso definito “partecipativo” perchè l’inganno nasce in prima istanza dall’inganno semantico. Dobbiamo tenere alle parole, perchè le parole sono simboli, e fanno risuonare “significati” e attraverso di esse gli esperti, servi sciocchi della politica, riescono ancora ad ingannare le comunità.”

PA

Altri commenti alla presa di posizione della CGIL metropolitano

CITTADINI AREA FIORENTINA

COMITATI DEI CITTADINI – FIRENZE

PUBBLICATO SU: cittadiniareafiorentina.wordpress.com

TROPPO TARDI CGIL, ‘AIRPORT CITY’ SI AVVICINA

Malgrado la buona volontà dimostrata dalla CGIL che martedì 9 febbraio ha promosso un seminario sul futuro dell’Aeroporto di Firenze, e malgrado il buon livello delle relazioni, l’ opposizione dichiarata di questo sindacato al Master plan di A.d.F. non convince del tutto.

 

Prima di tutto perché la presa di posizione arriva con troppo ritardo rispetto a precedenti confronti. Non ricordiamo che l’unanime rigetto della nuova pista espresso ad esempio nella due giorni sulla Variante al PIT organizzata al Polo scientifico di Sesto F.no nel dicembre del 2012 dal Garante per la comunicazione della Regione, come in numerose altre occasioni, trovasse ascolto tra lerappresentanze sindacali.

In secondo luogo perché a dispetto della chiara opposizione a quest’opera da parte di un segretario nazionale come Nicola Nicolosi (corrente Landini), che ha inquadrato la vicenda nella generalederegulation aeroportuale italiana, Paola Galgani, neosegretaria fiorentina della CGIL ha decisamente ripiegato su una rassicurante concertazione, richiamandosi al rispetto delle regole e dellasicurezza, e soprattutto dei posti di lavoro (con un inopportuno riferimento alla vicenda Laika di S. Casciano) senza cogliere la dimensione aberrante della crisi ecologica e ‘antropologica’ della Piana, schiacciata dalla previsione di un aeroporto di 5 Mln di pax/a entro il 2029.

Naturalmente anche in questo caso i proponenti di quello sciagurato progetto – AdF, vertici regionali ed ENAC – si sono ben guardati dal presentarsi in Borgo dei Greci.

Tra i Sindaci presente solo quello di Calenzano. Assente benché invitato il Magnifico Rettore, sostituito da docenti del Polo scientifico di Sesto.

 

Per il resto poche le novità rispetto a quanto già si sapeva sull’assoluta insostenibilità del nuovo ‘Vespucci’ e sull’imponente quantità di documenti (ridondanti e infarciti di refusi) sotto cui AdF vorrebbeseppellire ogni seria procedura di VIA presso il Ministero dell’Ambiente, respingendo le numerose osservazioni, anzi proponendosi, di concerto con una parte del potere politico regionale e nazionale, dismontare e schivare qualsiasi parere tecnico su quello che Fabio Zita, ex responsabile dell’Ufficio VIA della Regione Toscana, ha definito ‘il peggior progetto mai visto in 35 anni di servizio’.

Quanto ai vertici regionali di questa nuova legislatura essi hanno abbandonato ogni residuo scrupolo ambientalista: insieme al Parco della Piana anche la famosa pista di 2000 m. è da tempo scomparsa dall’ orizzonte della discussione politica.

Intanto rispunta, anche da parte di ambienti universitari, la proposta ‘accademica’ di un allungamento della pista attuale in direzione sud ovest, proposta insostenibile sia perché l’autostrada A11 non si può interrare, sia perché la pista finirebbe addosso alla città, anzi ad un centro storico minore come quello di Quaracchi.

Dopo la fallita introduzione dell’emendamento taglia VIA in Commissione Bilancio della Camera da parte di due parlamentari della maggioranza, (vedi notiziario del 16 dicembre 2015) tarda il parere del Nucleo VIA del Ministero dell’Ambiente per la cui risposta sarebbero scaduti i termini.

Auspicando che il Ministero dell’Ambiente dia parere negativo nella procedura di VIA sul Master plan di AdF, avanziamo tre modeste proposte:

  • ‘Toscana Aeroporti’ specializzi sempre più il ‘Vespucci’ di Firenze come ‘city airport’, analogamente a numerosi altri esempi europei
  • la stessa società – chiesto il potenziamento dei collegamenti ferroviari con Firenze e assicurati i posti di lavoro – qualifichi sempre più il ‘Galilei’ di Pisa come vero scalo intercontinentale
  • si istituisca, come già previsto, l’Osservatorioper l’applicazione del PIT e l’avvio del Parco agricolo della Piana, adottando politiche legate alla difesa dell’ambiente e alla promozione dellaricerca scientifica

La Camera del Lavoro Metropolitana di Firenze dice NO al nuovo aeroporto di Peretola. Intervista a Ciulli

Al Seminario organizzato il 9 febbraio scorso in Borgo de’Greci erano stati invitati tutti i soggetti a vario titolo interessati alla nuova pista , ma …..i proponenti non si sono presentati . Segno che il confronto non piace. Forse perché hanno molto da nascondere e preferiscono organizzare le sceneggiate agli stand di piazza della Repubblica senza contraddittorio !

La CGIL ha detto un secco NO a questa opera costosissima ( 1 miliardo di € ?) , dannosa e pericolosa , rigettando il confuso slogan di Toscana Aeroporti ed Enac sui posti di lavoro.

Ecco gli invitati:

il Presidente del Nucleo di Valutazione per l’Impatto Ambientale – Regione Toscana,il Magnifico Rettore dell’università degli studi di Firenze,il Presidente ENAC, il Presidente Adf (Toscana Aeroporti), i rappresentanti degli RSU del polo scientifico – Sesto F.no, il Comune di Sesto Fiorentino, il Comune di Calenzano, il Comune di Firenze, il Comune di Campi Bisenzio, il Presidente Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno, il Responsabile VIA_VAS – ARPAT, ASL 10 Firenze, USL 4 Prato; Coordina:  Bahram Asghari – Coordinatore “Democrazia e Lavoro”-CGIL Firenze Introduce:  Paola Galgani – Segretario CdLM – CGIL Firenze Intervengono: Nicola Nicolosi – Coordinatore nazionale “Democrazia e Lavoro” – CGIL Fabrizio Solari – Segretario nazionale CGIL

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L’intervista a Ciulli Gianfranco , Coordinatore dei Comitati e Associazioni contro l’aeroporto

Ciulli dopo il seminario della Cgil FI