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Quello che è stato fatto per il NUOVO PERETOLA

COMUNICATO STAMPA

 (Lungo …. ma molto esaustivo, e sulla base dei documenti acquisiti)

All’indomani della ricezione della notifica dell’appello al Consiglio di Stato di MATTM e MIBAC ed ENAC di cui al nostro comunicato del 31 Luglio, del successivo Comunicato Stampa di ENAC che ritira tale appello, e di quelli del MATTM e del MIBAC che hanno manifestato la stessa intenzione, vogliamo fare alcune precisazioni su questa complessa vicenda che viene da molto lontano.

Con il Dlgs 104/2017, che recepisce la Direttiva UE 52/2014, si sono apportate anche modifiche al Dlgs 152/2006 con nuove attribuzioni di competenza a soggetti amministrativi, fuori dal “quadro Politico”.

Tale recepimento è stato da noi denunciato alla Commissione UE, che ha recentemente avviato una istruttoria di legittimità, notifica di avvio iter, prontamente da noi comunicata all’Illustre Ministro Costa.

In particolare, il Dlgs 104/2017, di fatto, ha concesso, per quanto riguarda l’Aeroporto di Firenze ​una retro-applicazione delle norme, nonché una sterilizzazione de​l diritto di poter presentare ulteriori ​osservazioni, ​alle integrazioni progettuali nel frattempo ​presentate dai soggetti interessati​.

Questo passaggio normativo è intervenuto successivamente al parere CTVA 2235/2016, che di fatto bocciava tecnicamente l’opera (142 prescrizioni), aprendo di fatto la strada ai susseguenti pareri ammorbiditi (2336/2422/2570).

Tutto questo è avvenuto anche grazie all’intervento di ENAC che ha chiesto al Ministro dell’Ambiente di rivedere il predetto parere della CTVA, ritenuto troppo gravoso.

I “padri” del Dlgs 104/2017, a nostro avviso, sono stati l’Ing. Venditti ed il D.G. DVA Dott. Lo Presti (salvo se altri), i quali con provvedimento prot. 4423/2017 stabilirono la costituzione e le modalità di funzionamento dell’ Osservatorio Ambientale dell’Aeroporto di Firenze.

Le disposizioni alla Commissione Nazionale di VIA (CTVA) venivano date dal funzionario Venditti (che qualche giornalista locale, nonostante sia ben informato del contrario, ancora oggi lo erige a Dirigente) ed erano accettate dal Presidente della CTVA, senza l’avallo formale del Dirigente Lo Presti.

La CTVA, inoltre, estrometteva dall’Osservatorio i Comuni di Sesto e Campi Bisenzio, pur indicati nel primo parere 2235, semplicemente perché dissenzienti e quindi non funzionali al progetto.

Come detto con il Dlgs 104/2017 si consentiva la possibilità di riaprire il procedimento di verifica VIA su base retroattiva (unico caso in Italia, …chissà come mai), ma senza riaprire i termini per le osservazioni su tutte le integrazioni predisposte dal proponente, in contrasto anche con il Trattato di Aarhus, come da noi denunciato alla Commissione UE.

A questo punto, con il successivo Decreto Direttoriale 20/2018 il Dott. Lo Presti, forte del Dlgs 104/2017, conferiva al citato Osservatorio i compiti di ottemperanza delle prescrizioni VIA (ancora unico caso in Italia,…chissà come mai), nonostante da sempre per legge e prassi consolidata tale competenza spettasse alla CTVA, nominando nel contempo a Presidente dell’Osservatorio dello stesso l’Ing. Venditti.

Dunque, Comuni dissenzienti estromessi, ottemperanze conferite all’Osservatorio – presieduto da Venditti – e certificate da Lo Presti, con costi di funzionamento di tale Osservatorio a carico diretto di Toscana Aeroporti.

Vale la pena ricordare come entrambi tali soggetti hanno provveduto alla notifica del Decreto Decisorio del 2012 a firma del Presidente della Repubblica, con annesso parere del Consiglio di Stato, che rigettava il ricorso proposto da ADF contro le prescrizioni del Decreto VIA 676/2003, solamente nel novembre 2017.

Tale Decreto Presidenziale non era scientemente notificato, come prescritto dalla legge, a giugno 2012, perché le prescrizioni imposte per la gestione della attuale pista, riconfermate ancora oggi con nota DVA prot. 648/2018, non avrebbero permesso l’elaborazione e presentazione del nuovo Masterplan, datato fine 2014.

Tuttavia, venuti alla luce del sole i molteplici conflitti di interesse dell’Ing. Venditti egli è stato prima rimosso dalla sua funzione di Coordinatore all’interno della DVA e poi anche da Presidente dell’Osservatorio.

Ad oggi, nonostante le plurime richieste di accesso agli atti, non è stata ancora fornita copia della dichiarazione di mancanza di conflitti di interessi dell’Ing. Venditti, necessaria per nominarlo Presidente dell’Osservatorio, che doveva essere certificata dal Dott. Lo Presti o da terzi.

Le predette richieste di accesso agli atti sono state ostinatamente respinte, arrivando perfino, per un periodo di tempo, all’oscurazione immotivata del sito dell’Osservatorio.

Ancora oggi, nonostante la richiesta atti, NON è stata ancora fornita copia del provvedimento di revoca dell’ Ing. Venditti.

Dunque, ben si spiegano i RICORSI IN APPELLO AL CONSIGLIO DI STATO, evidentemente commissionati all’Avvocatura dello Stato da tali Dirigenti, probabilmente senza acquisire il previo consenso dei vertici politici dei Ministeri e del Presidente di ENAC.  A maggior ragione quando il MIBAC come si rileva da organi di stampa aveva già dato il 27 maggio del corrente anno disposizioni chiare di non voler procedere all’appello delle sentenze del TAR Toscana.

Perciò anche a fronte di quanto dichiarato dal Presidente Rossi, che con la sua fantapolitica auspicherebbe di fare come gli pare “anche a casa di altri”, rammentiamo ancora una volta allo smemorato Presidente, che Lui oltre a bistrattare il propri tecnici regionali fece molto di peggio …. ovvero arrivò a minacciare i Consiglieri Regionali, dichiarando di mandarli a casa se non avessero approvato l’adozione della Variante del Piano di Indirizzo Territoriale.

Perciò dopo questa lunga esposizione dei fatti, non possiamo che prendere atto con viva soddisfazione di quanto pubblicamente dichiarato dai Ministri Costa e Bonisoli circa il ritiro dell’appello al Consiglio di Stato e, in attesa di ricevere una loro comunicazione ufficiale, non possiamo che ringraziarli, per aver coerentemente rivendicato il principio della preminenza della politica rispetto all’apparato amministrativo.

E l’ attuale …. peretola ??

Mentre aspettiamo di ricevere la notifica ufficiale dell’avvenuto ritiro dell’Appello al Consiglio di Stato da parte dei Ministeri avverso la sentenza TAR 789/2019, il nostro lavoro di verifica dello status dell’attuale aeroporto non si ferma.

Contrariamente ai politici locali che si sono sempre gonfiati la bocca di tante parole, ergendosi ultimamente (per ovvi interessi) a paladini delle tutele dei Cittadini di Brozzi, Peretola e Quaracchi, … facendo però finta di non sapere come stavano realmente le cose, Noi invece ci stiamo muovendo anche su questo fronte.

L’ obbiettivo è quello di far riconoscere a questi Cittadini abbandonati dalle amministrazioni, i loro Diritti e Tutele, già sanciti nel passato da atti amministrativi chiari/indiscussi ed ineludibili, che ” qualcuno però ha fatto finta di NON vedere e/o sapere”

Abbiamo già protocollato da diverse settimane la richiesta per essere auditi dall’Illustre Prefetto di Firenze, Dott.ssa Lega, ma con le ultime documentazioni recuperate, sono stati “”diffidati”” il Ministero dei Trasporti e l’ENAC Ente vigilante e regolatore, perché a nostro avviso, come abbiamo sempre sostenuto, l’attuale aeroporto NON è conforme alle leggi vigenti. ENAC che non ha mai risposto nel merito ai rilievi notificati, alle omissioni derivanti dai Decreti di VIA, con annessa assoggettabilità a VIA.

Omissioni relative al Decreto Decisorio Presidenziale del 2012 con annesso parere del Consiglio di Stato dai Decreti, rifiutando l’Enac oltre a non rispondere, anche proposte di incontri tecnici per verificare nel merito tecnico” lo “status” aeroportuale, regolamenti e documentazioni amministrative alla mano, a dimostrazione come la documentazione rinvenuta e prodotta sia di difficile soluzione, visto le omissioni fin quì perpetrate.

https://www.facebook.com/fabio.zita.92

Se per Nardella e Toscana aeroporti la ” sospensione” dell’autorizzazione dell’aeroporto di firenze del ministero dei trasporti e delle infrastrutture é un semplice ” atto dovuto” (quindi perché mai preoccuparsi oggi, quando poi ci penserà il Consiglio di Stato ad aggiustare le cose), non c’è da meravigliarsi; lo vogliono l’aeroporto ed ogni mezzo é lecito ( secondo loro) per dare credito alle dichiarate aspettative. Ciò che proprio non mi torna é che anche il ministro Toninelli si permetta di definire “atto dovuto” non solo la sospensione ma anche la precedente autorizzazione dell’aeroporto. No caro Ministro, non funziona così: il suo ministero doveva esercitare quel ruolo attivo che gli competeva nel procedimento autorizzativo, entrando nel merito delle questioni controverse e non gestendo la cosa come se fosse il semplice verbalizzante di dichiarazioni altrui. Troppo comodo altrimenti, e inspiegabile, visto che parliamo di un organismo (il suo ministero) che si compone di centinaia di esperti in tutte le materie, esperti che noi italiani paghiamo non certo perché siano trascrittori “sotto dettatura” ma funzionari pubblici in grado di valutare le questioni che gli sono sottoposte NELL’INTERESSE DELLA COLLETTIVITÀ.

​A queste considerazioni dell’Architetto Fabio Zita, profondo conoscitore dei sistemi e dei funzionamenti della macchina amministrativa statale avendo partecipato per tanti anni ​alle procedure della Commissione Nazionale di VIA, aggiungiamo anche una vecchia questione, ovvero la pista attuale.Infatti abbiamo “prove” che sono in mano anche alla magistratura dove appare chiaro che la pista attuale NON è a norma, dove per decenni è stato fatto di tutto, imboscato quello che era possibile imboscare, per far finta di NON vedere le condizioni in cui l’aeroporto attuale opera. Allora ci domandiamo, come mai tutti questi soggetti ed alti funzionari che “dovrebbero tutelare il bene pubblico” hanno fatto finta ed ancora oggi fanno finta di NON vedere. Come mai la Regione in testa, e tutti gli altri organi di controllo preposti alle verifiche si girano dall’altra parte ?? Perché il Presidente ENAC Prof. Zaccheo al quale sono già arrivati diversi dossier, ancora oggi TACE. !!  Come mai non viene fuori il VERBALE ed i DOCUMENTI DELLA CONFERENZA DEI SERVIZI successivo al Decreto VIA 0676/2003 richiesto con formale accetto atti il 15 di Marzo ?? Perché è imboscato. ?? Dobbiamo aspettare per 5 anni come per il Decreto Decisorio Presidenziale che qualcuno ha sapientemente imboscati.!! Non fosse avvenuta questa Conferenza dei Servizi con annesso Decreto Stato Regione, sarebbe l’ennesima illegittimità procedurale, che qualcuno tenta ostinatamente di coprire. Tutto questo, … mentre l’aeroporto continua ad operare non rispettando appieno la legge.!! L’IMPORTANTE E’ CHE I CITTADINI NON LO SAPPIANO.!!

DECRETO CONFERENZA SERVIZI, per noi …….. tecnicamente E’ REVOCATO, ORA SI ASPETTA l’ applicazione del DECRETO VIA 0676/2003 sull’ ATTUALE pista.

Questo è il primo passo, ora aspettiamo la messa in sicurezza del Vecchio Aeroporto con il rispetto del Decreto 0676/2003 ” certificato anche dal Decreto Decisorio del Presidente della Repubblica con annesso parere del Consiglio di Stato”

Precisazione: Qualcuno ci ha fatto immediatamente presente che NON si tratta di una REVOCA effettiva, ma di una sospensiva in autotutela. Certo, in sintesi il documento dice questo, ma E’ UNA REVOCA perché si ha il timore che le cose non siano state fatte in modo corretto. Altrimenti perché un documento “in autotutela ?? “ da cosa era necessario autotutelarsi o sconfessarsi?? Rammentiamo che alla conclusione della Conferenza dei Servizi, tutti i sostenitori dell’opera si erano espressi sulla bontà del procedimento, che tutto era stato attentamente valutato e verificato (salvo la mancanza del Convitato di Pietra ed altro ancora). Allora la “sospensione in autotutela è solo uno stratagemma ?” …. significa che la questione poi non sia stata tanto approfondita come meritava di esserlo, e come si STROMBAZZAVA, e quindi a nostro modo di vedere, per paura di una NUOVA sconfitta TAR, si sconfessa il proprio operato, …. ma ci si tutela dalle responsabilità economiche. Significa che a fronte delle diffide ricevute ….. e disconosciute, questa volta non si è avuto il coraggio di perseguire con i FATTI le proprie scelte pubblicamente dichiarate corrette e coerenti, come i partecipanti alla Conferenza dei Servizi, ed in primis le strutture del MIT, erano da sempre convinte di essere nel giusto. Allora perché questa autotutela.?? Perciò di FATTO è una auto bocciatura tecnica del procedimento, … che anche questa volta, sarà valutata dal TAR Toscana come da nostro ricorso già notificato.