LE ASSOCIAZIONI E COMITATI protestano con l’UNESCO con richiesta audizione o cambiamento parere

Lettera all’Unesco:

22-11-17 Unesco WHC Compliant 

#1) ref7763_Ack to NGO_Petition_29.01.2015 

#2) Letter to Mrs Mechtild Rössler 

#3) 19-02-16 Letter to Irina Bokova 

#4) Fleet mix Regione-Arpat 

#5) Fleet mix Regione-Arpat con relazione 

#6) Decreto Decisorio Presidente Repubblica  

 

Coordinamento Comitati per la Salute della Piana di Prato e Pistoia – Prato 

Italia Nostra Toscana – Florence                                                                            WWF Toscana – Florence                                                                             Legambiente Toscana – Florence                                                             Medicina Democratica Onlus – Milan                                       Associazione Forum Ambientalista – Rome                         Associazione VAS, Vita Ambiente e Salute Onlus – Prato                             jointly domiciled to:

Coordinamento dei Comitati per la Salute della Piana di Prato e Pistoia Via G. Rodari, 14/16 Loc. Paperino –  59100 Prato (Po)Em@il :  ccsp.po.pt@gmail.com  & Certified Em@il:  ccsp.po.pt@pec.it

Il testo ufficiale in Inglese è nel primo allegato

 

Florence, Rome, Milan, Prato;  November  22th 2017

“Una grave mistificazione della realtà. E per di più, a richiesta.”

Non possiamo che chiamarlo così il report della missione Unesco World Heritage Centre capitanata dalla sig.ra  Isabelle Anatole-Gabriel e dal sig. Paul Drury di ICOMOS International, che durante la visita a Firenze hanno fatto un “endorsement” a gentile richiesta, con tante associazioni a livello Nazionale e Regionale sapientemente escluse dal confronto.

Stride infatti che alcuni Comitati ed Associazioni molto attivi in special modo sulla “questione aeroporto”, siano stati esclusi dalle audizioni, visto che avevano già prodotto esposti al precedente Direttore del World Heritage Center Sig. Kinshore Rao  (come da corrispondenze allegate #1/#2/#3) e che avevano già incontrato anche il Professor Maurizio Di Stefano della Icomos Italia di Napoli, consegnando un pesante faldone di criticità, inviato in copia anche al W.H.C.  La loro audizione è stata forse ritenuta troppo pericolosa, se non addirittura deleteria visto che gli stessi Comitati ed Associazioni hanno messo in scacco la Regione vincendo il Ricorso al TAR sulla Variante al Piano di Indirizzo Territoriale (PIT).

D’altra parte la citazione del Report ““La proposta attuale (figure 1 e 2) è quella di una pista sostitutiva dell’attuale di 2,4 km allineata est-ovest lungo la valle dell’Arno, con gli aerei che decollano verso ovest e atterrano da ovest, lontano dal centro storico ed evitando le aree residenziali circostanti e con un nuovo terminal a sud. Il percorso per la “riattaccata” (0,1 – 0,4% dei voli) passerebbe a nord del centro storico, lungo le pendici delle colline.”” …… è un banale copia- incolla di quanto scritto nello Studio di Impatto Ambientale di ENAC/TA, che ha ricevuto ben 142 prescrizioni dalla Commissione Nazionale di valutazione VIA (Parere 2235)

Gli stessi tecnici aeronautici ai quali ADF aveva commissionato uno studio (Ing. Umberto Corvari) hanno dichiarato che “cambiando l’orientamento della pista …. i problemi dei dirottamenti rimarranno come oggi, quindi stessa capacità operativa…se non verrà sorvolata la città di Firenze”.

I numeri dichiarati dall’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Toscana (ARPAT) e dalla stessa Regione Toscana nel procedimento Variante PIT , nelle fleet mix qui allegate (#4/#5) a tutti i documenti ufficiali attestano un sorvolo della città fra il 14% ed il 16%, ed in alternativa la cancellazione e/o dirottamento dei voli; ciò detto non si comprende come mai Isabelle Anatole-Gabriel e Paul Drury non abbiamo voluto considerare il contenuto di tale documentazione, facendo così presupporre una grave palese negligenza nella trattazione della materia.

Anche il testo sui dirottamenti, non prende atto che solo 1,9% dei dirottamenti è ascrivibile al problema venti di coda e quindi tali dirottamenti rientrano ampiamente nelle tolleranze prescritte dall’ICAO.

Non doveva poi essere sottovalutato che sui collegamenti (Scandinavia,  Russia, Medio Oriente) l’attuale aereo AB 319, che già opera su Firenze, ha un range di autonomia di ben 1000 Km in più degli aeromobili di “Classe C” che si vorrebbero fare operare sulla nuova pista;  quindi i collegamenti sulle destinazioni citate sono già possibili da subito, a maggior ragione se venissero messe in atto le prescrizioni derivanti dal Decreto di VIA 0676/2003.

Furbescamente viene fatta passare semplicemente come nuova pista quando invece si aumenta la categoria a “Classe a 4 D/E , rispetto all’attuale 3/C “ e quindi con aeromobili ben più grandi di categoria “D/E”, che arriveranno solo una volta ottenuto i dovuti “via libera” e calmate le acque.!

Se tale missione avesse avuto il reale obiettivo di verificare la sussistenza dei presupposti di tutela paesaggistica, avrebbe dovuto chiedere come mai  in merito alla attuale pista 05/23 non vengono effettuate le “ottemperanze” delle prescrizioni impartite con il sopra citato Decreto di VIA, prescrizioni resesi necessarie al fine di assicurare un minor impatto ambientale della infrastruttura, la protezione delle aree SIC,  una migliore gestione delle “buffer zone” per una visualità ottimale (OUV), con abbattimento  del rumore e miglior gestione del flusso di aeromobili. Obblighi previsti anche dal “Decreto Decisorio del Presidente della Repubblica” all’attenzione del  Ministero dell’Ambiente dal 5 Giugno 2012, (#6) e da allora mai reso pubblico fino a ieri 21/11/17, e mai attuato e/o fatto attuare nonostante i tecnici del Comune di Firenze crediamo facciano parte della Commissione Aeroportuale di Peretola.

Per tale ragioni consideriamo il report della missione Unesco del World Heritage Centre a Firenze, al punto 3.2 una palese intromissione NON tecnica, superficiale, non corretta, tecnicamente non veritiera, purtroppo da interpretare  come  un deprecabile “endorsement” politico, senza alcun valore tecnico-scientifico a supporto di quelle tesi.

Chiediamo quindi ai soggetti in indirizzo del WHC Committee di ritirare ufficialmente quanto dichiarato al 3.2 del Report, oppure, in alternativa, garantire la riapertura dell’istruttoria ampliando il quadro delle conoscenze tecnico-scientifiche attraverso gli apporti che potranno essere forniti dai portatori di interessi della collettività non auditi precedentemente.

Ci rendiamo fin da ora anche disponibili alla partecipazione ad un  contraddittorio tecnico approfondito sulla questione aeroportuale di Firenze, che consenta alla Commissione di conoscere le diverse opinioni su quanto in oggetto e di esprimersi con la dovuta autonomia e terzietà.