Comunicato Stampa – Coord. dei Comitati per la Salute della Piana di Prato e Pistoia

 

15-12-17 Comunicato Stampa

Incontro CGIL – Comitati su Aeroporto “A. Vespucci” di Firenze Peretola –
Vecchia e Nuova Pista – Decreto Decisorio del Presidente della Repubblica

Ieri pomeriggio siamo stati ricevuti dalla CGIL Toscana per spiegare nel dettaglio la nostra posizione sulla
nuova e vecchia pista.
Gli approfondimenti hanno evidenziato norme e procedure adottate per la nuova VIA per la pista 12/30 in
attesa di Decreto Ministeriale, come pure la situazione del rinvenimento dello “sperduto” Decreto
Decisorio Presidenziale che obbligava, ma ancora obbliga specialmente i soggetti valutatori, dal momento
in cui ne abbiamo contezza – per legge – ad ottemperare verifiche delle prescrizioni a loro attribuite per
competenza.
Per la Nuova Pista abbiamo ribadito che la scelta strategica e lungimirante sarebbe la terza
intercontinentale a Pisa per voli diretti da/per qualsiasi parte del mondo, visto poi che a breve sarà
collaudato ed omologato il nuovo radar di ultima generazione che aumenterà anche la capacità operativa
nonostante l’aeroporto sia Militare e Civile, soluzione che quadruplicherebbe anche i posti di lavori, di fatto
con un investimento di 1/5 rispetto al Nuovo Aeroporto di Firenze.
In riferimento poi al ballo delle cifre lette sui media in questi giorni, abbiamo informato CGIL che lo Studio
SIA presentato il 24/3/2015 da ENAC-Toscana Aeroporti parlava di 365Milioni di Euro, al netto di ribassi
d’asta, ma escluso l’ IVA, gli espropri dei terreni, la caratterizzazione e bonifica delle terre, per un areale di
240ha. Con il parere 2235 abbiamo poi preso atto che l’aerea di intervento è più che raddoppiata 510ha, ai
quali vanno aggiunti oltre espropri e bonifiche anche tutti i costi delle opere idrauliche, elettrodotti,
gasdotti, autostrada vasche di laminazione fisse e dinamiche, spostamento stazione carburanti A/11 Art. 6
Aziende a rischio rilevante Seveso III, a fronte del quale i nostri tecnici in via conservativa-cautelativa
stimano costi oltre 700M di Euro.
Il che fa dedurre come questa opera non abbia la sostenibilità ambientale-economico-finanziaria.
Tornando al Decreto Decisorio Presidenziale abbiamo comunicato a CGIL che dal 21/11/2017 a nostro
avviso tutti i soggetti preposti sono obbligati per legge alle verifiche, ed in mancanza di adempimenti
DEVONO IMMEDIATAMENTE PROVVEDERE AD EMANARE PROVVEDIMENTI CHE RIDUCANO IL
FLUSSO DEI VOLI-PASSEGGERI A CAUSA DELLE MANCATE COMPENSAZIONI AMBIENTALI.
Le motivazioni di tutto quello che accade non sta a noi verificarle ma come abbiamo spiegato bene a CGIL,
questa nuova situazione potrebbe comportare anche una riduzione occupazionale, d’altra parte ADF
poteva nel 2003 scegliere una strada diversa e procedere con l’allungamento della pista attuale.
La stessa ADF oggi Toscana Aeroporti a nostro avviso con obbligo immediato di ottemperanza visto i
principi di diritto comunitario “ chi inquina paga” visto che potrebbe essere senza le dovute autorizzazioni,
avendo pubblicamente detto di NON aver mai attivato il Decreto di VIA 0676/2003 dovrebbe
immediatamente ridurre il flusso dei voli, visto che non è stata autorizzata in altra maniera per quanto di
nostra conoscenza ad aumentare il flusso dei passeggeri ed il relativo inquinamento senza ulteriori misure
mitigative.
Abbiamo infatti informato CGIL che lo sviluppo aeroportuale non si è affatto fermato come dimostrano le
sottostanti evidenze che contraddicono quando dichiarato da ENAC e Toscana Aeroporti con
implementazione della portanza pista per aeromobili (A319), ampliamento del loop testata pista 23, tutte
azioni che hanno portato all’aumento del traffico certificato anche da Assaeroporti, 30.860 movimenti aerei
registrati nello scalo fiorentino nell’anno 2003, rispetto ai 32.018 movimenti del 2010 e ai 35.645 movimenti
del 2016 che altrimenti in assenza di validità del Decreto di VIA 0676/2003 che si dice di non aver mai
attivato, NON avrebbero avuto per quanto di nostra conoscenza le necessarie autorizzazioni per gestire
tale volume di movimenti.
La dimostrazione è molto semplice, se la pista fosse stata allungata di 250 metri per ogni testata come
“imposto” dal Decreto VIA 0676/2003 gli A319 avrebbero potuto operare a pieno carico, anche su rotte
media (Dubai/Abu Dhabi) avendo l’ A319, ben 1000 Km in più di autonomia rispetto a tutti gli altri
aeromobili e di fatto avendo anche minor problemi di dirottamenti a causa dei venti di coda, che dal
giornale aeroportuale risultano essere solamente l’ 1,9% del totale movimenti.
Perciò abbiamo chiarito a CGIL anche del contesto normativo ai sensi del quale ENAC a nostro avviso non
può dichiarare: “”Si evidenzia che l’aeroporto di Firenze è attualmente certificato in accordo alla
normativa nazionale costituita dal Regolamento ENAC per la certificazione e l’esercizio degli aeroporti; con
tale certificazione viene attestata la rispondenza ai requisiti nazionali e internazionali applicabili in materia
di sicurezza individuati dall’Ente.”” essendo ENAC ente pubblico economico, mero Regolatore, di
conseguenza soggetto subalterno e sottostante alla Commissione di Ministeriale Nazionale di VIA ed
allo stesso Consiglio di Stato, gli è fatto obbligo solo di rispettare e far rispettare le sentenze.
Non certo per mera citazione abbiamo fatto presente che le Sentenze del Consiglio di Stato 1360/1361-2016
favorevoli all’Ente Regolatore una che ha addirittura vietato la costruzione del Nuovo Stadio di Cagliari,
ENAC le recepisce perché favorevoli , mentre quelle NON favorevoli forse le disconosce deducendo
quindi dal nostro punto di vista una differenza valutativo-comportamentale.
Ci rimane poi difficile pensare come la Regione Toscana che con parere espresso dalla stessa con
prot.108/2571/09-02-01 del 16/04/2003 è stata chiamata in causa da ADF, che ha considerato tale parere
lesivo degli propri legittimi interessi di parte ADF, acquisito dalla Regione in data 04 Marzo 2004 Sez. 127
con protocollo 2044/06.07.02, che alla Regione non sia stato notificato un Decreto Decisorio Presidenziale
quando la sessa era stata chiamata in causa proprio dal Ricorrente.
Abbiamo quindi ribadito a CGIL che da quando ne hanno avuto contezza (21.11.17.. se non prima) i
soggetti preposti devono fare rispettare le prescrizioni specialmente per i soggetti istituzionali
verificatori Regione e Arpat in primis. Il previsto cambio di orientamento pista non “DEROGA” ed
esclude l’obbligo delle prescrizioni-ottemperanze sulla sicurezza e sull’ambiente almeno fino a quando
l’attuale pista non sarà dismessa, in rispetto e salvaguardia dell’ambiente, per cui sarebbe OBBLIGO a
nostro avviso riportare il flusso dei Movimenti e tipologia aeromobili ex Ante Decreto di VIA
0676/2003 ovvero al massimo 1,5 Milioni di passeggeri anno.
Coordinamento Comitati per la Salute della Piana di Prato e Pistoia

Comunicato Stampa 05/12/2017

Aeroporto : il quadro prescrittivo è lo stesso di un anno fa

Agli organi di Stampa

Prendiamo atto di quanto pubblicato sul sito del Ministero circa la conclusione dell’Iter di Valutazione di Impatto Ambientale sul Nuovo Aeroporto di Firenze.
Dopo un anno, i due Ministri (Ambiente e Beni Culturali) si ritrovano esattamente allo stesso punto, ovvero al parere 2235 del 2/12/16, che naturalmente NON era piaciuto al Proponente, tanto da far posporre il Decreto di VIA per un anno con l’intento di ridurre il quadro prescrittivo tramite un supplemento di VIA confezionato ad arte con l’improprio recepimento della NUOVA Direttiva VIA UE 52/2014 tanto da far insorgere diverse Regioni (ricorsi alla corte costituzionale) e tante associazioni (incluso le nostre) con ricorsi e petizioni al Parlamento UE.
L’obbiettivo di ammorbidire le prescrizioni è miseramente fallito visto che nella nota apparsa sul sito del ministero si riconfermano “ integralmente l’intero quadro prescrittivo e ritenendo le informazioni fornite successivamente dal Proponente non rilevanti e comunque tali da non variare il giudizio di compatibilità già espresso.”
Se i Ministri emetteranno il Decreto di VIA  come abbiamo sempre dichiarato, verificheremo ed eventualmente lo impugneremo nelle dovute sedi.
 
Nel frattempo però abbiamo preso atto che sulla pista attuale 05/23 non sono state verificate le prescrizioni del Decreto di VIA Ministeriale 0676/2003, “obbligatorie” dopo il “rinvenimento” del Decreto Decisorio del Presidente della Repubblica.
 
Dal nostro punto di vista l’attuale aeroporto/pista non sarebbe a norma di legge, per questo abbiamo richiesto da diversi giorni agli organi competenti, Ministero dell’Ambiente in primis, di farci sapere a fronte di quale legge, prassi consolidata e/o autorizzazione oltre a diversi dubbi tecnico-infrastrutturali sollevati, come un aeroporto può arrivare ad una gestione di un traffico aeroportuale di 2,5 milioni di passeggeri “declinando” gli adempimenti del Decreto di VIA 0676/2003 per ammissione dello stesso proponente/gestore.
 
Non ci sarebbero altri atti per quanto di nostra conoscenza, che autorizzino il gestore per arrivare a questo tipo di sviluppo aeroportuale, se non tramite tale Decreto 0676, da cui poi ne deriverebbe l’obbligo TOTALE delle “prescrizioni” e delle relative verifiche di ottemperanza.
 
Attendiamo perciò risposte precise, puntuali e veloci, dai soggetti deputati agli obblighi di verifica e controllo fra cui anche la Regione ed Arpat.
Coordinamento Comitati per la Salute della Piana di Prato e Pistoia
www.pianasana.org