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Referendum congiunto con la sanità per abrogare la Legge Regionale 46/2013 sulla “Partecipazione”

REFERENDUM CONGIUNTO CON LA SANITA’ PER ABROGARE LA LEGGE 46/2013 SULLA PARTECIPAZIONE
Una Bufala Precostituita ad arte per veicolare i consensi “certi” per le opere imposte dall’Alto Infatti gli art. 118 e 120 della Carta Costituzionale prevedono partecipazione e Sussidiarietà….che Rossi nel progetto più importante dall’entrata in vigore della legge NON HA VOLUTO APPLICARE per paura di doversi rimangiare la VARIANTE AL PIT .

Qui il  pensiero di Paolo Sanesi che ha ben studiato il problema .

“Per parlare di partecipazione dobbiamo partire dal concetto di democrazia. Come ho avuto modo di far osservare in moltissime occasioni la democrazia dei padri costituenti si è progressivamente trasformata in qualcosa di molto diverso. Come faceva osservare Norberto Bobbio i principi di uguaglianza, sovranità e rappresentanza, hanno perso via via consistenza, affiancati da una trasformazione antropologica della classe politica che più che ai propri deleganti risponde a logiche di partito e a potentati economici. L’orizzonte “territorio” o “bene comune” o “incremento di capitale sociale” non fa più parte del pensiero politico che si nutre di visioni utilitaristiche/materialistiche dove la spinta etico/morale si perde nelle maglie della conservazione potere.
In questo scenario, dove il cittadino dopo la croce sulla scheda elettorale annulla con il simbolo anche la propria individualità, l’unico istituto che può restituire, in parte, la dignità di abitante dei luoghi è la “Partecipazione”.
Per questo, in una realtà politica dove i cittadini non hanno più organi di controllo, organi di garanzia e rapporti con i propri delegati, occorrono istituti partecipativi in grado di ri-avvicinare i cittadini al governo dei territori. Occorrono strumenti normativi capaci di far interloquire il cittadino con la politica, con la garanzia di vedere le proprie visioni ascoltate e valutate.
La prima cosa che dovremmo chiedere è l’abrogazione delle LR. 46/2013 ed una nuova Legge in grado di recepire l’importanza dell’ascolto dei cittadini. La LR della Toscana in realtà nasceva per normalizzare il dissenso sempre più manifesto su varie tematiche e l’apertura di vertenze sempre più accese di fronte a scempi programmati sul territorio. Successivamente, una volta adottata, è diventata uno strumento per acquisire consenso, ostentando apertura al confronto e all’ascolto ma negli esiti finali rispondendo alla massima “after extensive consultation we’ll be doing as we please” (dopo larghe consultazioni facciamo come ci pare).
Dobbiamo essere tutti consapevoli della necessità di nuovi istituti di garanzia, quale quello della “Partecipazione”, di fronte ad una degenerazione sistemica del potere politico che, fatta salva la corruzione, agisce in maniera assolutamente autoreferenziale.
Questo deve essere un obiettivo comune in grado di creare una comunità d’intenti ed una cittadinanza responsabile. Occorre inoltre monitorare con attenzione ogni percorso definito “partecipativo” perchè l’inganno nasce in prima istanza dall’inganno semantico. Dobbiamo tenere alle parole, perchè le parole sono simboli, e fanno risuonare “significati” e attraverso di esse gli esperti, servi sciocchi della politica, riescono ancora ad ingannare le comunità.”

PA