Tutti gli articoli di Gianfranco Ciulli

FATTI ……… E NON COMUNICATI STAMPA

Da: CCSP Po & Pt
Data invio: ‎domenica‎ ‎26‎ ‎novembre‎ ‎2017 ‎12‎:‎11
A: redazione@gonews.it, direttore@lanazione.net, plermini@rcs.it, Edoardo Bianchini Linea Libera, Nadia Tarantino Toscana TV, Piana Notizie Pier Francesco Nesti, TuttoSesto, Eleonora Barbieri Toscana TV, Leonardo Montaleni Nazione & TVP, PianaNotizie::Redazione, Repubblica Ilaria Ciuti, Samuele Bartolini Il Tirreno Fi, Fatucchi Marzio, Corriere FI Marzio Fatucchi, La Nazione Po Redazione D. Bruschi, Il Tirreno Po Cronaca, La Nazione Po Redazione D. Bruschi, Valentina Tisi Bisenzio Sette, La Nazione Fi Redazione, Repubblica Massimo Vanni, Ernesto Ferrara Repubblica FI, l.montanari@repubblica.it, Nove da Firenze Stefano Romagnoli C.R., Nove da Firenze Nicola Novelli Direttore, Toscanamedia – Internews, alessandroromiti@linealibera.info, Redazione Prato, redazione@controradio.it, Ansa Fi Stefano Fabbri, ansa.firenze@ansanet.it, ansa.firenze@ansa.it, Rai 3 Redazione, Valentina Roselli Il Fatto FI
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Prato, 26 novembre 2017                                    COMUNICATO STAMPA

 

Oggetto: Decreto VIA Peretola 0676/2003 & Decreto Decisorio del Presidente della Repubblica

Prendiamo atto del goffo tentativo di Toscana Aeroporti (TA) di delegittimare le prescrizioni di VIA del DCC 0676/2003, adducendo motivazioni generiche e comunque errate.

Intanto, ci pare davvero singolare che il decreto del Presidente della Repubblica del 5.6.2012 che ha deciso, respingendolo, il ricorso straordinario proposto, nell’anno 2003, da Società Aeroporto di Firenze (AdF) sia stato conosciuto dall’Ente Gestore dello scalo fiorentino, soltanto in data 21.11.2017, posto che i decreti presidenziali vengono immediatamente trasmessi, dal Ministro competente, al legale della parte ricorrente. In ogni caso, non occorreva certo attendere l’esito di tale ricorso straordinario per ottemperare il decreto VIA 0676/2003, che -nonostante il suo gravame- restava medio tempore pienamente valido ed efficace. Toscana Aeroporti rimaneva dunque vincolata ad ottemperare tutte le prescrizioni del l’anzidetto decreto VIA, cosa che non ha  invece fatto.

Nel merito, poi, se il Piano Generale di Sviluppo dell’Aeroporto orizzonti 2005 – 2010 non fosse davvero mai stato portato in esecuzione, come asserito da TA, a fronte di quale autorizzazione è stato possibile trasferire gli hangar Meridiana, Polizia e Torre di Controllo ENAV, interventi tutti già realizzati ed espressamente citati a pagina 3 del Decreto 0676/2003?

La risposta (salvo documentate smentite, che attendiamo) ci pare scontata: dando esecuzione (per la parte che interessava a TA) a quel piano approvato con il predetto Decreto 0676/2003, ma con pesanti prescrizioni, rimaste (queste sì!) lettera morta.

In riferimento al Comunicato Stampa di ENAC, al quale riconosciamo il Ruolo di Ente Regolatore, seppur in conflitto di interesse (essendo nella fattispecie pure proponente la VIA attualmente in esame al Ministero dell’Ambiente), vorremmo sapere a fronte di quale autorizzazione e/o deroga l’aeroporto di Firenze opera oggi, con l’attuale flusso di passeggeri ed aeromobili, preso atto che il Piano di Sviluppo e la conseguente VIA 0676/2003, per espressa affermazione di TA, non sarebbero stati mai attuati.

In ogni caso, l’eventuale rinuncia (tutta da dimostrare) del proponente al Piano Generale di Sviluppo dell’Aeroporto orizzonti 2005 – 2010, non priverebbe di efficacia cogente il Decreto VIA 0676/2003 ed in particolare le relative prescrizioni (rimase inattuate) poste a tutela dell’ambiente e della salute e funzionali a rendere compatibile l’infrastruttura con tali indeclinabili valori, ciò a maggior ragione in considerazione dell’avvenuta (in tale arco temporale) sensibile implementazione del traffico aereo.

Partendo dal presupposto che Decreto VIA 0676/2003, alla luce anche delle precisazioni offerte sul relativo contenuto dal decreto presidenziale del 5.6.2012, sia ancor oggi pienamente valido ed efficace, si ritiene dunque, che, nell’esercizio delle rispettive competenze, TA debba ottemperare alle relative prescrizioni e ad esse debba adeguarsi anche ENAC, senza porsi al di sopra delle decisioni prese dagli organi preposti (Consiglio di Stato e Presidente della Repubblica).

Finché le prescrizioni di cui al Decreto VIA 0676/2003 non saranno puntualmente ottemperate, riteniamo che nessun altra VIA possa essere rilasciata, in ossequio al generale principio per cui una nuova autorizzazione non possa mai innestarsi su di una situazione di non piena conformità ai precedenti provvedimenti.

Infine, ci sia consentita un’evidenziazione “sulla sicurezza voli”: visto che il Decreto VIA 0676/2003, proprio in virtù dell’incidente occorso a Firenze nell’anno 1997, poneva specifiche prescrizioni finalizzate ad evitare il ripetersi di tali problematiche, viste anche le motivazioni rese dal Consiglio di Stato nel parere allegato al Decreto Presidenziale del 5.6.2012 e la successiva sentenza dello stesso Consiglio di Stato n. 5291/2013, l’ENAC non può affermare apoditticamente che la pista, senza ottemperare a tali prescrizioni (che prevedevano, fra l’altro, l’interramento dell’ultimo tratto dell’autostrada A11), sia sicura.

Ciò considerato anche il fatto che, dopo l’incidente del 1997, si sono verificati sulla pista altri due incidenti similari, fortunatamente senza conseguenze.

Da cittadini, considerate anche le numerose istanze di accesso agli atti protocollate presso i competenti enti e rimaste puntualmente inevase, vorremmo avere, in risposta, specifiche e documentate assicurazioni, e non semplici comunicati stampa.

 

Coordinamento Comitati per la Salute della Piana di Prato e Pistoia

Associazione VAS  Vita Ambiente e Salute Onlus

26-11-17 CStampa Risposta TA – ENAC

Decreto VIA Peretola 0676/2003 & Decreto Decisorio del Presidente della Repubblica

Prato, 21 novembre 2017                                       COMUNICATO STAMPA

Dopo le nostre continue, documentate e legittime richieste, abbiamo avuto il testo del Decreto Decisorio sul Ricorso proposto da ADF contro il Decreto di VIA 0676/2003

Prendiamo atto che il Presidente della Repubblica EBBE A RESPINGERE MOTIVATAMENTE IL IL RICORSO AVVERSO IL DECRETO di VIA 0676/2003 che a questo punto HA OBBLIGO DI OTTEMPERANZA, come avevamo sempre detto.

Ci corre l’obbligo visto gli ALLEGATI di porre le seguenti domande;

Perché il Ministero non ha mai ufficializzato tale decisione, se non oggi a seguito della nostra richiesta di accesso agli atti presentata ai sensi di legge?

Come mai nessuno – a quanto ci risulta dal 2012 ad oggi – ha verificato l’attuazione delle prescrizioni ivi contenute, sia per quanto concerne la sicurezza volo come per la tutela di ambiente, salute, patrimonio SIC.

Ma soprattutto, ci domandiamo nell’interesse dei sorvolati e trasportati se oggi l’Aeroporto di Firenze può continuare con il flusso di movimenti previsto dal Decreto di VIA 2003, senza aver OTTEMPERATO alle prescrizioni richieste, oppure debba essere previsto con effetto immediato un drastico ridimensionamento dei VOLI in assenza di tutele come disposto dal Decreto di VIA 0676/2003 tuttora vigente, quindi con flussi aeroportuali antem Decreto di VIA citato, ovvero 1, 5 milioni di passeggeri .!!

Non sta certamente a Noi fare queste valutazioni tecniche dai forti e inderogabili contenuti di etica di governo,  ma agli organi di verifica e controllo che a nostro avviso fin qui sono rimasti inspiegabilmente latitanti.  Ci saranno state omissioni ??, starà alla magistratura valutarne l’operato visto che appena pochi giorni orsono abbiamo depositato presso la Procura della Repubblica di Firenze un ulteriore esposto in tale senso.

D’altra parte a nostro modesto avviso;

Se per legge e per prassi consolidata il Ministero dell’Ambiente e la Regione Toscana avevano l’obbligo di verifica, come recita lo stesso Decreto di VIA 0676/2003 perché non è stato fatto.?

 

Se per legge e prassi consolidata, prima di sottoporre a Nuova Procedura di VIA una infrastruttura vi è “ l’obbligo del rispetto delle precedenti prescrizioni”, che a Firenze non è avvenuto visto che manca un documento che certifichi l’avvenuta ottemperanza ai sensi del precedente Decreto VIA;

Se per legge e prassi consolidata in assenza di avvenute ottemperanze vi è l’obbligo di rigetto della Nuova Procedura di Valutazione VIA, anche se recentemente ripresentata in virtù del nuovo Dlgs 104, che appare incostituzionale e difforme dagli indirizzi della stessa Direttiva UE 52/2014;

Se per legge e prassi consolidata in mancanza di tali “prescrizioni” lo sviluppo aeroportuale non può avere luogo senza le compensazioni e mitigazioni previste e quindi dovrebbe ritornare ad un diverso livello operativo;

Tutto ciò premesso, non essendo Noi certamente i depositari di certezze assolute, ma solamente attenti e scrupolosi verificatori del rispetto delle procedure di valutazione,  QUALCUNO a questo punto dovrà obbligatoriamente rispondere nel merito delle questioni sollevate, soprattutto sulla correttezza endo procedimentale degli atti e delle valutazioni.

Coordinamento Comitati per la Salute della Piana di Prato e Pistoia

Associazione VAS  Vita Ambiente e Salute Onlus

 

21-11-17 Comunicato Stampa DCC 0676-2003

Decreto Decisorio Presidente Repubblica

DVA.REGISTRO UFFICIALE.2017.0026944

Estratto Decreto VIA DVA-DEC-2003-_676

 

 

 

1052/2017 E’ numero del Nostro Ricorso-Petizione-Segnalazione (Promosso dall’ Assoc. VAS Onlus) per improprio recepimento della Direttiva UE 52/2014

Come detto da diverse settimane, avevamo sottoposto alla valutazione del Parlamento UE l’improprio recepimento di tale Direttiva con il Decreto Legislativo 104 che in modo improprio, incoerente ed a nostro avviso illegittimo stravolge gli intenti ed indirizzi della Direttiva UE citata.

Non a caso il primo procedimento a beneficiare di questo anomalo recepimento è la Nuova Valutazione VIA per l’aeroporto di Firenze, nel tentativo di sterilizzare le pesanti prescrizioni del parere 2235 del 2/12/16, che evidentemente a qualcuno non sono proprio piaciute, tanto da ripetere a nostro avviso  in maniera alquanto anomala il nuovo procedimento di VIA.

Informiamo pure che diverse Regioni hanno impugnato lo stesso Dlgs 104 di fronte alla Corte Costituzionale, naturalmente NON la Regione Toscana.

Anche altre Associazioni di livello Regionale e Nazionale hanno dopo di Noi inviato gli stessi ricorsi/segnalazioni perché il Decreto 104 naturalmente avrà il raggio di azione su tutte le questioni tecnico-infrastrutturali-ambientali del Nostro Paese.

Se i ricorsi UE verranno accettati è palese che il Dlgs 104 dovrà essere ritirato e/o modificato profondamente nella sostanza e tutti i procedimenti approvati automaticamente saranno illegittimi, visto che ancora oggi si dice …che la legge è uguale per tutti.

1052-2017 Ricorso-Petizione-Segnalazione UE

LE DICHIARAZIONI DELLO SMEMORATO SEGRETARIO REGIONALE PD…tutto da leggere.!!

Da: CCSP Po & Pt
Data invio: ‎giovedì‎ ‎16‎ ‎novembre‎ ‎2017 ‎14‎:‎53
A: fratoianni_n@camera.it, Regione Toscana Enrico Rossi, e.rossi@consiglio.regione.toscana.it, bersani_p@camera.it, PARRINI_D@camera.it, Paolo Fontanelli On. PD, speranza_r@camera.it, fossatisocial@gmail.com
Cc: Coordinamento Pianasana, redazione@gonews.it, direttore@lanazione.net, plermini@rcs.it, alessandroromiti@linealibera.info, redazione@controradio.it, Redazione Prato, Ferruccio Sansa Il Fatto, Nove da Firenze Nicola Novelli Direttore, Toscanamedia – Internews, Repubblica Massimo Vanni, Corriere FI Marzio Fatucchi, Repubblica Ilaria Ciuti, Valentina Tisi Bisenzio Sette, Eleonora Barbieri Toscana TV, Leonardo Montaleni Nazione & TVP, Piana Notizie Pier Francesco Nesti, Samuele Bartolini Il Tirreno Fi, Il Tirreno Po Cronaca, La Nazione Po Redazione D. Bruschi, La Nazione Fi Redazione, La Nazione Po Redazione D. Bruschi, PianaNotizie::Redazione, TuttoSesto, Ansa Fi Stefano Fabbri, ansa.firenze@ansanet.it, Regione Toscana Enrico Rossi, vittorio.bugli@regione.toscana.it, vincenzo.ceccarelli@regione.toscana.it, stefano.ciuoffo@regione.toscana.it, federica.fratoni@regione.toscana.it, marco.remaschi@regione.toscana.it, stefania.saccardi@regione.toscana.it, p.bambagioni@consiglio.regione.toscana.it, c.borghi@consiglio.regione.toscana.it, i.bugetti@consiglio.regione.toscana.it, f.capirossi@consiglio.regione.toscana.it, n.ciolini@consiglio.regione.toscana.it, Giovanni Donzelli, t.fattori@consiglio.regione.toscana.it, marco.niccolai@consiglio.regione.toscana.it, Irene Galletti M5S Pisa, e.giani@consiglio.regione.toscana.it, g.giannarelli@consiglio.regione.toscana.it, l.marras@consiglio.regione.toscana.it, a.mazzeo@consiglio.regione.toscana.it, m.monni@consiglio.regione.toscana.it, s.mugnai@consiglio.regione.toscana.it, a.quartini@consiglio.regione.toscana.it, e.rossi@consiglio.regione.toscana.it, p.sarti@consiglio.regione.toscana.it, e.sostegni@consiglio.regione.toscana.it, s.spinelli@consiglio.regione.toscana.it, m.stella@consiglio.regione.toscana.it, m.vescovi@consiglio.regione.toscana.it, sindaco@comune.calenzano.fi.it, Lorenzo Falchi Sindaco Sesto F. no, Matteo Biffoni Sindaco, Comune Campi B. Emiliano Fossi, sindaco@comune.fi.it, sindaco@comune.signa.fi.it, m.martini@comune.poggio-a-caiano.po.it, segreteriagenerale@comune.carmignano.po.it

Le dichiarazioni dello smemorato Segretario Regionale PD….tutto da leggere.!!

ORA BASTA, ….. SENZA LA GENTE NON SI DECIDE NIENTE !

COMUNICATO STAMPA

 

ORA BASTA, ….. SENZA LA GENTE NON SI DECIDE NIENTE !

 

Fra Confindustria e Amministrazione Comunale, su Baciacavallo dovranno decidere i cittadini.!!

 

Siamo stati per lungo tempo in silenzio assistendo alle contrapposizioni fra Comune ed Unione/Confindustria, ma ora la misura è colma. Non con questo che parteggiamo per il progetto del Comune che non abbiamo ancora visto,….ma ora vogliamo mettere i puntini sulle iii, visto che il nuovo inceneritore sarebbe collocato fra case, scuole, giardini e che, come l’altro appesterà aria, acqua, suoli con gravissime conseguenze per la salute della popolazione.

 

Confindustria ritiene che questa sia la scelta migliore da fare e rivendicano di essersi fatta carico in questi anni anche dei costi di depurazione delle utenze private (valutazione unilaterale), ritiene inoltre, nel proporre/imporre questa scelta, di interpretare la volontà dei cittadini, dimenticando che da anni ci sono a Prato, svariati comitati che si battono per chiudere l’inceneritore evidenziandone con puntualità e rigore scientifico tutte le inefficienze e inaffidabilità.

 

Termovalorizzatore è un termine che non esiste in letteratura tecnica mondiale, sono in Italia, utilizzato per ammorbidire la pillola. Si chiamano inceneritori con o senza recupero energetico e “”sono dichiarati impianti insalubri di Classe 1””

http://iltirreno.gelocal.it/prato/cronaca/2017/11/05/news/solo-il-termovalorizzatore-garantisce-ambiente-ed-economia-1.16082365?ref=hftiprer-1

Gli inceneritori sono impianti che garantiscono molto l’economia (specialmente quella a recupero energetico) e per nulla l’ambiente, e questo è un dato di fatto, basta guardare a quello che succede a Montale, (fra l’altro con impianto di nuova generazione e quindi con le BAT, Best Available Tecnique) con il Difensore Civico Regionale che ha ripreso più volte l’amministrazione Comunale per omissioni di pubblicazione report e poca trasparenza, come si evince dall’allegato.

 

Vogliamo anche ricordare a Confindustria, ma anche all’amministrazione, che evidentemente lo ha dimenticato e che preferisce, piuttosto che ricordare e assumersi le proprie responsabilità, subire la voce grossa e i pugni sul tavolo di Confindustria, che l’inceneritore di Baciacavallo è stato realizzato nel 1979 per rispondere alle esigenze del sistema produttivo pratese caratterizzato da una forte presenza di imprese tessili a “ciclo umido” fortemente inquinanti e che con l’avvento della prima specifica normativa europea anti inquinamento, nel 1976, sorse l’esigenza di dotare le industrie di idonei impianti di depurazione dei reflui liquidi, le scelte possibili erano due:

 

  • la depurazione a piè di fabbrica, più rispettosa dell’ambiente, ma a carico delle aziende e non dei cittadini e che quindi sarebbe stata anche in grado di selezionare imprese in grado di stare sul mercato;
  • allacciamento ad una fognatura dotata di impianto centralizzato.

 

Purtroppo all’epoca fu fatta la scelta peggiore, quella che scaricava i costi delle imprese sulla collettività, di totale segno opposto rispetto al principio “chi inquina paga”. Il sistema di smaltimento realizzato a Prato negli anni ’70 è stata una scelta scellerata, fatta per favorire un sistema industriale incapace di stare sul mercato, un sistema decotto che ha avuto necessità di sostegni pubblici a non finire per andare avanti,  che in più occasioni ha mostrato la corda e che al momento opportuno ha smantellato le imprese scegliendo di vivere di rendita con i proventi degli affitti dei capannoni realizzati spesso con contributi pubblici e senza alcun scrupolo per l’eccessivo consumo di suolo.

 

In riferimento alle “premure ambientali” di Confindustria vorremmo evidenziare come nel passato sin dal 1979 gli industriali abbiano sempre veicolato le scelte delle compiacenti amministrazioni Pratesi (impianto refluo misto, neri-chiari-industriali) verso i propri interessi, piuttosto che verso l’ambiente. Questo nonostante la società GIDA SpA sia una società mista pubblico/privata. Infatti dopo qualche anno di esercizio si cominciarono a contare i morti; prima fra i lavoratori addetti alle vasche, poi fra la popolazione residente nell’area di ricaduta… purtroppo i conti non sono ancora chiusi e la conta durerà ancora molti anni, visto pure la mancanza di dati sanitari certi ed aggiornati.

 

La prova provata di oggi è la falda idrica pratese inquinata da PCB, tetracloroetilene, tricloroetilene (trielina) perché alcuni industriali evidentemente ritenendo troppo onerose le tariffe di depurazione di GIDA, hanno preferito scaricare tutto in falda.  Oppure qualcuno vuole dirci …….. che tutta quella roba sotto terra è opera delle nostre massaie che hanno scaricato e sversato la candeggina direttamente in falda ??      Eppure la falda Pratese è ricchissima di acqua, tanto che non si possono neppure realizzare sottopassi perché l’acqua di falda risale e li inonda.

 

Quindi Confindustria inizi pure a prepararsi, perché il progetto dovrà prima di tutto avere una consultazione pubblica come previsto dal Dlgs 104 in recepimento della direttiva UE 52/2014, con le modalità previste dalla stessa direttiva , perciò vedremo quanti cittadini di Biaciacavallo e zone limitrofe, vorranno dopo tanti anni di inquinamento…riceverne altro ancora per almeno 30 o 40 anni.

 

Rimarcato che dietro la posizione di Confindustria Toscana Nord e Consorzio Progetto Acqua c’è solo una volontà, privatizzare i profitti e socializzare le perdite sia a livello economico che ambientale, abbiamo ufficialmente già richiesto di vedere i progetti nel dettaglio, e quindi prima di effettuare …”pantomime mediatiche” per cercare consensi fra gli ignari cittadini che non conoscono nel dettaglio le cose,   … è bene che qualcuno ci faccia avere questi progetti.

 

Coordinamento Comitati per la Salute della Piana di Prato e Pistoia

Comitato Ambientale Difendiamo La Nostra Salute Prato Sud

06-11-17 Comunicato Stampa Gli industriali fanno la voce grossa

Dif.Civ. Regionale

GIDA: Guerra di sopravvivenza (scrivono i giornali)

Mentre i Cittadini sono costretti a subire le scelte altrui,..che non sempre sono orientate alla salvaguardia ambientale, ma al mero interesse.

Questa volta i Cittadini saranno auditi ?? Conosceranno i progetti per poterli valutare, oppure dovranno come al solito solo “accettare” che qualcuno abbia deciso a monte, e dichiarando che tutto è stato fatto …per il loro bene. ? Qual’è l’essenza della “partecipazione alle scelte condivise” ??

Lettera Gida 30_10_17

Gida, una guerra di sopravvivenza – Cronaca – il Tirreno